COSIMO & THE HOT COALS al Vagone - Bar sociale su rotaiaAncora una volta, come in occasione di JazzMi, la musica ci fornisce il pretesto per conoscere un altro pezzo di Milano inedita. Si tratta questa volta di Cascina Biblioteca, all'interno del Parco Lambro, dove ci siamo recati per avere il piacere di riascoltare Cosimo & the Hot Coals. La cascina sorge all'interno del parco, che fa da cuscinetto verde tra la tangenziale est e la città costruita. Domenica ha ospitato un affollatissimo open day con molte attività, riservate soprattutto ai bambini, e legate alla vita e alle presenze del parco: giri a cavallo, incontri con gli animali domestici, percorsi di ciclo-cross, visite agli orti e alle coltivazioni, giri in trattore con i bambini “al volante”, giochi organizzati e no, spettacolo acrobatico, banchetti di associazioni, di ristorazione, di vendita di prodotti biologici, ecc. Accanto alla cascina c'è una presenza un po' incongrua: un vagone ferroviario blu, adagiato su un pezzetto di binario. Sapientemente restaurato, oggi il vagone (anzi, “Il Vagone – Bar sociale su rotaia”) ospita un bar con un lungo bancone e scompartimenti con tipici arredi ferroviari in legno tirato a lucido. Proprio davanti al vagone si è esibito il quintetto guidato da Cosimo Pignataro: come sempre impeccabili in giacca e cravatta e capelli impomatati, i musicisti hanno riproposto il loro repertorio ispirato soprattutto all'hot jazz (come promesso dal nome del gruppo) degli anni '20-30. La scaletta ha alternato blues classici, pezzi più lenti e accelerazioni swing e dixieland, inanellando il divertissment creolo di Eh la bas o la dolente Saint-James Infirmary, la lieta On the Sunny Side of the Street al bis con l'immancabile gospel di Oh When the Saints Go Marching In. Poiché il frontman Cosimo suona la tromba e canta, numerosi sono stati naturalmente gli omaggi a Louis Armstrong, compresi un insolito Grassa e bella composta per lui da Gorni Kramer in occasione della sua venuta in Italia per il Festival di Sanremo. Altra chicca è stata l'esecuzione di Ferruccio, con testo in italiano, dedicata a un fanfarone ciclista e ubriacone, brano che farà parte dell'album di prossima uscita dei “Carboni ardenti”. Che si confermano come un'ottima formazione dal fascino vintage, piacevolissimi intrattenitori e abili musicisti, a cominciare da Cosimo Pignataro (musica hot e atteggiamento ironicamente cool), ottimo trombettista e molto più convincente e sicuro anche nelle parti vocali rispetto al precedente concerto ascoltato a Palazzo Litta. Tutti all'altezza gli altri membri del gruppo: Stefano Della Grotta alla chitarra e al banjo, Martin Di Pietro al piano, Mirko Boles al contrabbasso e Michele Capasso alla batteria. Davanti al vagone d'epoca che occhieggiava con la luce calda e aranciata dei finestrini, sfondo ideale per un viaggio nel tempo della cultura musicale, i cinque hot coals hanno intrattenuto il pubblico fino al calare del buio e alle convinte richieste di bis, tra la polvere alzata dai passanti e dagli improvvisati ballerini che aleggiava sotto i lampioni. Hanno gradito perfino i bambini - a testimonianza che la musica non ha età - spontaneamente impegnati a tenere il ritmo e a sperimentare inedite movenze di danza. Stupenda la bambina (sui 4 anni) che si è incantata a guardare una coppia che ballava, poi si è addentrata tra il pubblico, ne ha recuperato il papà e mano nella mano l'ha portato in pista per emulare con serietà e concentrazione un ballo di coppia...
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COSIMO & THE HOT COALS in concerto |
AutoreMauro Caron possiede, tra i suoi molti talenti, quello della culturagenerale. Tra gli altri suoi pregi, è superficiale, non sa parlare in pubblico (intendendosi per pubblico assembramenti di persone da una in su) - ecco perché la scelta del blog -, è pigro ed incostante - ecco perché il blog non durerà. Archivi
Febbraio 2024
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