.In questa pagina trovi: un'introduzione generale alle spiagge cretesi; una guida alle spiagge di: Balos, Elafonissi, Preveli, Glyka Nera, Kedrodados, Red Beach, Orthi Ammos (Frangokastello), Matala, Kommos, Triopetra, Agios Pavlos, Vrissi, Loutro, Georgioupoli, Filaki.
Un consiglio: se cercate un mare caraibico (un aggettivo molto usato nel descrivere le spiagge cretesi), andate ai Caraibi. Qui siete a Creta (per inciso, culla di una civiltà antichissima e raffinatissima), nel cuore del Mediterraneo, uno dei mari più belli del mondo, tra l'Egeo e il Mar Libico, all'incrocio tra Europa, Asia Minore, Africa (siete più a sud di Tunisi): godetevela così com'è, non avrete nulla da rimpiangere. Questa è la nostra guida/classifica alle spiagge dell'ovest di Creta. Siamo stati a Creta poco più di 15 giorni, visitando anche le città principali, il museo archeologico di Heraklio, e prendendocela un pochino comoda (viste anche la conformazione assai montagnosa dell'isola, dove più cime superano i 2000 metri, e la mancanza nella zona sud di strade costiere), e quindi la nostra non pretende certo di essere una guida esaustiva, bensì una serie di suggestioni legate al nostro personale itinerario. Non abbiamo certo visto tutte le innumerevoli spiagge cretesi; ma ci sentiamo comunque autorizzati a dare qualche consiglio, anche se alcuni di essi saranno sicuramente scontati. Il primo in assoluto, di carattere pratico-logistico, è questo: se avete un minimo di giorni a disposizione, non fate base in un'unica località. Come appena detto, le strade sono difficili e località che su una cartina sembrano a brevissima distanza possono richiedere estenuanti peripli su strade di montagna. Le segnalazioni stradali poi non sono esaustive, o, nel caso di spiagge più remote, sono del tutto assenti: affidatevi quindi ad occhi chiusi al navigatore del vostro smartphone, che vi porterà dovunque. Detto questo, se, come a noi, vi interessa soprattutto il versante sud-ovest (the wild side, per così dire), il nostro consiglio è di distribuire i pernottamenti tra qualche località del sud (possibilmente due o tre tra Lendas, Matala, Agia Galini, Plakias, Hora Sfakion o Paleochora) e Kissamos (da dove Balos, Phalasarna, Elafonissi, ecc. sono raggiungibili nel limite di un'ora di macchina), tenendo presente però che la città più bella, che merita di essere vista sia di giorno e di sera, è Chania, che anche Rerthymno è una cittadina piacevole e che il museo archeologico di Heraklio e il vicino sito archeologico di Cnosso sono comunque mete imperdibili, se appena vi interessa capire qualcosa della sorprendente civiltà micenea... I servizi di spiaggia costano molto poco rispetto all'Italia (un massimo di 9 euro per 2 lettini e ombrellone in una delle spiagge più rinomate); se portate il vostro ombrellone fate i conti con il vento, che spesso cercherà di sradicarvelo o di rovesciarlo. A volte però ci sono piante in prossimità della spiaggia che offrono ombra gratis e di qualità. L'ideale è muoversi in macchina (no a bici e moto, strade troppo impervie), ma le spiagge più note sono raggiungibili in genere anche con bus o battelli. I parcheggi sono spesso gratuiti o costano un paio di euro per tutta la giornata; per alcune spiagge (Preveli, Balos, ma anche Red Beach e Glyka Nera) vale la pena di fare la fatica di una scarpinata (se potete portatevi scarpe da escursione): sarete ricompensati da viste indimenticabili. Anche le spiagge attrezzate hanno in genere ampi spazi liberi; spesso anche in spiagge isolate è presente una o più taverne che offrono cibo e bibite; ma a volte non c'è proprio nulla e bisogna organizzarsi di conseguenza. Ci sono sia spiagge di sabbia (bianca, rosa, rossa, grigia, color sabbia...) che di ciottoli o sassi (con i pregi e i difetti delle une e delle altre). La pendenza del declivio ovviamente varia da spiaggia a spiaggia. Quelle sabbiose in genere hanno declivi più dolci e a Balos e a Elafonissi ci cono lagune di acqua molto bassa e tiepida. La sabbia e i sassi nelle ore centrali possono diventare molto molto caldi: bisogna quindi avere ciabattine o sandali, che a volte sono necessarie anche per entrare in acqua quando il fondale non è sabbioso. La temperatura comunque, anche nelle ore più calde, è mitigata e resa sopportabile dalla ventilazione (non si suda praticamente mai), che può andare da una leggera piacevole brezza al vento più sostenuto e molesto, che nei casi peggiori rende difficile sostare sulle spiagge sabbiose. Per quanto riguarda il grado di affollamento, ovviamente le spiagge più frequentate e affollate sono quelle cittadine e le aree attrezzate delle altre spiagge, ma anche le spiagge più famose come Elafonissi, Balos, e Preveli nelle ore centrali della giornata possono essere molto popolate di turisti e bagnanti, che inquinano un po' la poesia e la bellezza dei luoghi. D'altra parte la pretesa di avere per sé delle spiagge così spettacolarmente belle sarebbe un po' eccessiva. C'è comunque spazio per tutti; e bisogna dire che anche nei giorni di luglio e agosto, più o meno in tutte le spiagge che abbiamo visitato e descritto, bastava allontanarsi di qualche centinaio o a volte decina di metri per trovare angoli più tranquilli, meno affollati se non addirittura deserti o semideserti. Ottima la situazione anche per quanto riguarda la pulizia: che fossero spiagge attrezzate e quindi curate, o naturali e selvagge, non c'è quasi mai capitato di vedere rifiuti in mare o in spiaggia (nel qual caso abbiamo provveduto a raccoglierli e buttarli insieme ai nostri rifiuti). Leggo che in teoria il nudismo non sarebbe legale (se non in pochi luoghi autorizzati): in realtà è tollerato e praticato senza problemi in molte spiagge. Non evidentemente nelle spiagge cittadine e in genere non vicino alle taverne e alle spiagge attrezzate; ma spesso le spiagge del sud, quelle più isolate o quelle più estese, hanno delle zone dove si può stare senza costume. A volte tessili e nudisti si mescolano: in genere tra le zone in cui stanno le persone in costume e quelle in cui si può stare – anche - nudi c'è una ragionevole zona di rispetto, in modo da salvaguardare il senso del pudore degli uni e la privacy degli altri. Tra quelle da noi visitate offrono senz'altro la possibilità di praticare il nudismo Red Beach, Kommos, Glyka Nera, Triopetra, le spiagge sotto le dune di Agios Pavlos, Orthi Ammos, Kedrodados, tutte spiagge miste, mentre è esclusivamente naturista la sola appartata Filaki.
Ed ora eccoci alla nostra guida/classifica:
LE MAGNIFICHE SETTE: BELLE E DIFFICILI Sette spiagge cretesi da conquistare
BALOS (nord-ovest, Kissamos)
Come non cominciare dalla laguna di Balos? E' difficile capire come mai non ci abbiano ancora girato un episodio de I pirati dei Caraibi. E la Lonely Planet ipotizza che sia tra i luoghi più belli del mondo. Difficile da sostenere - dipende sempre da cosa si è visto e con che cosa si paragona - lasciatevi dire però che la vista dall'alto, che si apre pochi minuti dopo aver iniziato a scendere il sentiero che conduce alla spiaggia (o meglio all'insieme di spiagge) vale davvero la pena del viaggio. E raggiungere Balos è tutt'altro che semplice. Il percorso per arrivarci sembra disegnato da un sadico. Essendo situata sul lato occidentale della penisola a nord di Kissamos, hanno pensato bene di tracciare la strada sulle pendici opposte. Tenete presente che il navigatore di Google Maps considera ottimisticamente come punto di arrivo la fine della strada asfaltata, dopodiché dovete aggiungere un'altra mezz'ora di pista prima di arrivare al parcheggio, oltre al tempo del percorso a piedi. Così dopo qualche stradina di campagna si raggiunge infatti la strada sterrata, che da un lato dà senza protezioni sulle pendici che scivolano precipitevolmente verso il basso (ma la strada è sempre abbastanza larga da permettere agevolmente il passaggio di due veicoli in senso opposto) e si percorre a una velocità tra i 10 e i 20 all'ora i 7 polverosi chilometri fino al parcheggio (gratuito - si è già pagato un pedaggio di 1 euro a persona all'inizio dello sterrato - ma non immenso, cosicché se arrivate tardi rischiate di dover parcheggiare lungo la carreggiata). Dopo aver lasciato la macchina e preso con voi il necessario, rimane ancora da scavalcare a piedi il promontorio e discendere sull'opposto versante, da una discreta altezza, un sassoso sentiero, parte a gradini di pietra, fino alla spiaggia. Il sentiero non è particolarmente esposto o a rischio cadute, ma è meglio calzare scarpe da escursione per evitare storte, o almeno sandali resistenti. Ci si metterebbe 15/20 minuti in discesa (la fatica della risalita è proporzionale anche all'ora del giorno in cui la affrontate); calcolate qualche minuto in più perché trattenersi dallo scattare qualche foto lungo la discesa è molto arduo. Dopo pochi minuti di cammino tra paesaggio montagnoso e brullo, la fatica è già ripagata dalla vista mozzafiato che dall'alto si apre sulla laguna: Balos è infatti formata da diverse strisce di sabbia bianca che collegano alla terraferma una sorta di isolotto a forma di torta, racchiudendo all'interno un ampio specchio d'acqua. Sabbia bianca con sfumature di granellini rosa sulla battigia, acque di trasparenza cristallina e di varie sfumature di turchese all'interno della laguna, verde e blu inchiostro verso il mare aperto. La laguna è una specie di piscina con acqua tiepida e poco profonda, dove potete sdraiarvi, fare foto in pose da sirenetta e sognare. Per fare una vera nuotata meglio dirigersi verso l'esterno, dove il fondale digrada comunque con dolcezza. Nelle parti più vicine alla terraferma si trovano una cantina con cibo e bevande, proprio ai piedi della discesa, e la possibilità di affittare ombrelloni e lettini (9 euro per ombrellone e 2 lettini nell'agosto 2018). Essendo uno dei luoghi più decantati dell'isola, è naturale che tutti vogliano andarci, noi e voi compresi. Se la difficoltà del percorso può scoraggiare alcuni, per raggiungere Balos c'è infatti una seconda possibilità: le navi che partono in mattinata da Kissamos e che portano in modo un po' più costoso ma molto più comodo (ne tenga conto chi per qualsiasi motivo ha difficoltà di deambulazione) centinaia di ulteriori turisti. Le imbarcazioni fanno tappa su un'isola disabitata vicino a Balos, per poi approdare sulle sue spiagge: dalle 11 alle 16 circa è quindi l'orario di punta in cui la spiaggia viene letteralmente presa d'assalto da vere e proprie truppe da sbarco armate di ombrelloni tutti uguali, presumo forniti a bordo delle imbarcazioni. Facile quindi consigliare di arrivare prima di quest'orario, meno facile farlo se si arriva da piuttosto lontano; non consiglierei poi di arrivare nel tardo pomeriggio perché il panorama è a sfavore di sole. Tra i naviganti potreste esserci legittimamente anche voi: tenete presente solo che arrivando con la nave vi perderete l'imperdibile vista dall'alto dalla laguna, con relative foto ricordo da poster e selfie sull'orlo del dirupo...
ELAFONISSI (sud-ovest)
Secondo consiglio scontato. Anche Elafonissi come Balos è superfamosa, e superdesiderata (in queste due spiagge e in pochi altri luoghi, tra parentesi, abbiamo trovato la massima concentrazione di connazionali, molto meno presenti nelle altre parti dell'isola). Le possibilità di pernottare in zona sono limitatissime, e se lo fate avrete poi comunque il problema di spostarvi in qualsiasi altro posto. Se non avete la macchina potete comunque raggiungerla in bus da Chania o con escursioni organizzate da diverse località (come Paleochora). Se arrivate da Chania calcolate un'ora e mezza di macchina, se da Kissamos un'ora, su strade di montagna piuttosto ben tenute ma con qualche strettoia, soprattutto nell'attraversamento dei paesini che si incontrano lungo il percorso, comunque molto panoramico: impegnativo per il guidatore, godibile per i passeggeri, attraversa le gole di Topolia (con diverse piazzole panoramiche dove stazionano le bancarelle dei venditori di miele, olive, olio, raki), e suggestive valli tra le montagne brulle stagliate contro il cielo azzurro, fino a scendere verso un mare di intensissimo blu e approdare finalmente nei dintorni della spiaggia. Dopodiché rispetto a Balos l'accesso alla spiaggia è molto più agevole e non richiede estenuanti scarpinate: l'ampio parcheggio si trova proprio alle spalle della spiaggia, e, incredibilmente, è completamente gratuito. Anche qui è presente una taverna ed è possibile affittare ombrellone e lettini a meno di 10 euro. Può essere un'idea, perché spesso tira il vento e scoprireste che piantare e mantenere in forma il vostro ombrellone potrebbe essere pressoché impossibile. Anche qui i consigli sono i più prevedibili: evitare le ore centrali della giornata, quando arrivano vagonate di turisti in autobus, e le giornate festive, in cui per sovrappiù arrivano anche i greci del week-end. Se vi piace stare in mezzo a tanta gente, comunque, fermatevi nella prima parte della spiaggia; altrimenti attraversate l'istmo che conduce all'isolotto (è probabile che dobbiate entrare in acqua per qualche metro, che comunque non dovrebbe superare la cintola nei momenti in cui è più alta). Già qui c'è meno gente, ma costeggiando l'isolotto in breve ci si ritrova in pochissimi, o da soli; non escludo che anche in agosto ci si possa trovare un angolino tutto per sé, e dove magari potersi liberare anche del costume. Dimenticavo: perché si va a Elafonissi? Perché è una spiaggia bellissima, con sabbia bianca e sfumata di rosa (non credete alle foto esagerate che trovate su Internet, potreste rimanerne delusi; ma la sabbia rosa, creata dalla frantumazione di conchiglie e piccoli crostacei, c'è davvero - purché i turisti non se la rubino), mare trasparente, verde, blu, azzurro, smeraldo, acqua calda e accogliente. L'unico difetto è il vento, che può essere parecchio fastidioso. Come Balos, Elafonissi è un ambiente, grazie al cielo, protetto e sorvegliato; non invadete quindi le dune dalla fragile vegetazione (ci sono anche i gigli di mare), ma dove è permesso salite per fare la foto della laguna con qualche metro d'altezza di vantaggio. In questa classifica Elafonissi è al secondo posto proprio perché rispetto a Balos manca il colpo d'occhio (e di fulmine) dall'alto che il sentiero per raggiungere l'altra offre.
PREVELI (sud, Plakias)
Anche Preveli, come Balos e Elafonissi, è un consiglio scontato, e come le altre non è una spiaggia dove andare tutti i giorni. Non ci sono centri abitati nelle immediate vicinanze, e dopo (o prima, se preferite) aver visitato il Moni Preveli, il monastero alto sul mare, e sbirciato dalle recinzioni le suggestive e romantiche rovine del vecchio monastero, situato un po' più in basso e oggi non più visitabile, dovete lasciare la macchina in un parcheggio a pagamento (2 euro) in posizione anch'essa elevata, e poi affrontare una discesa lungo la scogliera, quantificata in circa 500 gradini. Il sentiero non è pericoloso né esposto, ma sempre meglio affrontarlo con scarpe da escursione piuttosto che con ciabattine o simili. La discesa prende una ventina di minuti; ma già alla prima svolta si apre uno stupendo panorama sulla costa, sul mare aperto, e sulla famosa spiaggia ai piedi della scogliera. In alternativa, dovrebbero esserci delle barche che effettuano servizio da Plakias o Agia Galini. La particolarità di Preveli è che qui sfocia in mare il fiume Megapotamos, sulle cui sponde, nel tratto finale, sorge un rigoglioso e inaspettato palmeto. Qualche anno fa il palmeto (composto da palme autoctone cretesi) è stato devastato da un incendio, ma già oggi è ricresciuto folto e rigoglioso. La spiaggia è fatta di sabbia grigiastra mista a ghiaia e ciottoli, l'acqua di mare rinfrescata da quella dolce che proviene dal fiume; ma avete di fronte il mare, ai lati le pareti verticali e rocciose che aprono la gola di Kurtaliotiko, alle spalle una piccola laguna formata dal fiume dove incontra la barriera della spiaggia e una folta vegetazione, tra la quale si annida pure, nel cuore di un'ombrosa frescura, una taverna. Molto suggestivo il sentiero che risale il corso del fiume, tra le pareti rocciose che chiudono il palmeto. Ci si ritrova dopo qualche metro in un paesaggio esotico, suggestivo e un po' straniante (riesce difficile pensarne uno analogo in Europa); sul fiume prendono il sole le tartarughe, ma anche voi potrete farvi un bagno nelle fredde acque tonificanti che ogni tanto formano delle pozze e delle piscine naturali tra le rocce e la vegetazione. Imperdibile.
GLYKA NERA o SWEET WATER (sud, Hora Sfakion)
Dopo il primo giorno al ristorante in Grecia dovreste avere imparato che acqua si dice nero, e che glyka ha dato origine all'italiano glucosio. Glyka nera significa infatti acque dolci, poiché sulla spiaggia affiorano in un paio di punti delle polle d'acqua dolce sorgiva. Una è stata allestita con una cornice di sassi dipinti, una pedana di sassi piatti su cui bagnarsi e dei grandi barattoli da yogurt che servono per raccogliere l'acqua con cui farsi una suggestiva doccia per togliersi la salsedine dalla pelle. A Glyka Nera, nelle vicinanze della piccola cittadina di Hora Sfakion (da cui partono i traghetti per l'isola di Gavdos e altre località), non ci si arriva in macchina perché non ci sono strade, stretta com'è tra il mare e una scogliera a strapiombo su cui volteggiano rapaci e avvoltoi e dalle quale ogni tanto discendono capre equilibriste. Bisogna scegliere quindi o i sentieri impervi e rocciosi che la collegano da una parte a Hora Sfakion, dall'altra a Loutro (paesino incantevole a sua volta non raggiunto da strade carrozzabili), oppure con i battelli in partenza a varie ore del giorno dai due paesi (con una decina di minuti di navigazione; 8 euro il biglietto a/r da HS). Dal battello si sbarca direttamente sulla palafitta in equilibrio sugli scogli dell'unica taverna, tra i tavolini e gli avventori che bevono qualcosa all'ombra. La spiaggia è di sassi e ciottoli, l'acqua è di cristallo verde, trasparente e accogliente, con declivio rapido. Bagni stupendi. C'è una prima zona di ombrelloni, con bagnanti in costume, poi, dopo una zona di rispetto, una seconda zona di ombrelloni dove è ammesso anche il nudismo, e quindi una zona free, dove si può trovare un po' di ombra sotto alcune ospitali tamerici e, volendo, affittare un paio di lettini a 5 euro a giornata. Alla Mermaid Taverna si può spezzare la giornata con pochi piatti cucinati, come un gustoso risotto di mare affogato nel sugo o un bel piatto di sardine fritte da mangiare con le mani, oppure bersi una bibita fredda e perfino leccare un gelato. Non ci si sente esattamente fuori dal mondo, ma in pace con esso sì. Per Alessandra, è la spiaggia perfetta. La giornata in spiaggia può essere abbinata alla visita di Loutro, comprando un biglietto combinato di a/r (a 13 euro) che permette di scendere a Glyka Nera, risalire per Loutro e quindi tornare a HS (o viceversa). Il primo battello da HS parte alle 10.15, l'ultimo da GN alle 19.30; ma tenete presente che già a luglio la spiaggia dalle 18.30 circa è completamente in ombra. Potete quindi imbarcarvi alle 17.30 per Loutro, visitarla, gustarne i panorami e magari godervi un aperitivo, in un paio d'ore, e poi tornare alla base con l'ultimo battello.
KEDRODADOS (sud-ovest, Elafonissi)
Si trova nelle vicinanze di Elafonissi, quindi la strada per arrivarci è più o meno la stessa, ma un chilometro prima di arrivare al parcheggio si gira a sinistra e si imbocca poi uno sterrato tra le serre, che in un chilometro circa porta a degli spiazzi dove parcheggiare la macchina. Si scende quindi a piedi su un sentiero sassoso ma non molto impegnativo, che in una decina di minuti porta ad un bosco di ginepri (non cedri! come farebbe supporre il nome). Tra gli alberi si intravvede il blu del mare, ma tra gli uni e l'altro ci sono gli scogli; bisogna quindi spostarsi ancora sulla sinistra per raggiungere una spiaggia di sabbia bianca, contornata da dune sabbiose e alberi suggestivamente contorti che offrono il conforto di un po' di ombra. Per alcune guide questa spiaggia non ha nulla da invidiare alla ben più famosa Elafonissi. In realtà le manca il panorama, l'ampiezza, l'ambiente della laguna, la romantica sabbia rosata (su un lungo tratto della battigia ci sono invece piatte rocce giallastre). Ma in compenso è molto meno affollata (anche se tutt'altro che deserta), ha acqua cristallina, bella vegetazione, un po' di rocce davanti alla spiaggia tra cui abbiamo fatto il miglior snorkeling di tutta la vacanza, e inoltre si può fare nudismo (anche se le persone senza costume nella domenica di agosto in cui siamo andati noi erano un'esigua minoranza). Non ci sono taverne, ombrelloni e lettini, né docce, né altro. Portatevi da mangiare e da bere; ciabatte per evitare di ustionarvi le piante dei piedi sulla sabbia rovente e maschere per nuotare tra gli scogli. Se riuscite ad arrivare abbastanza presto e aggiudicarvi un posticino sotto le fronde dei ginepri, potete fare a meno dell'ombrellone. Si può anche abbinare alla visita di Elafonissi nella stessa giornata, visto che distano l'una dall'altra pochi minuti di macchina; ma perché?
RED BEACH (sud, Matala)
La spiaggia rossa si trova nelle immediate vicinanze di Matala. Parcheggiate (gratuitamente, lungo la strada d'accesso, o pagando 2 euro, di fronte alla spiaggia del paese), addentratevi in paese per la stradina principale pedonale, ignorate le prime indicazioni per Red Beach e seguite le seconde che incontrate. Scalinate e poi un sentiero si inerpicano sul lato sinistro del paese (guardando verso il mare); superate le ultime case tenendo sempre la sinistra, giratevi a guardare la bella veduta della baia di Matala, e poi proseguite sul sentiero inequivocabile che vi porta a scavallare il promontorio (aprite e chiudete dietro di voi il cancelletto per le capre che si incontra a circa metà strada) e scendere quindi verso la spiaggia rossa. Il sentiero (circa mezz'ora di cammino) è sassoso ma non difficile, non particolarmente ripido né esposto; meglio però affrontarlo con scarpe adatte. Intendiamoci sulla spiaggia rossa (abbiamo sentito persone che si dicevano deluse): il colore della sabbia è piuttosto di un caldo colore giallo-aranciato, con alle spalle le pendici rocciose del promontorio e di fronte un mare che nel nostro caso era piuttosto agitato. La spiaggia è divisa dalle rocce in due settori comunicanti: quello più vicino all'accesso quasi esclusivamente tessile, l'altro più nudista o comunque misto. Abbiamo letto di figure scolpite nella pietra, ma non siamo riusciti a individuarle (tranne una salamandra in perenne altorilievo su una roccia). In corrispondenza dell'accesso alla spiaggia c'è anche un bar sospeso su palafitte sulle rocce, dove Yannis si vanta in ogni modo di preparare the best mojito. Difficile resistere per tutta la giornata alla tentazione di gustarne un bicchiere ghiacciato, seduti a guardare il mare dall'ombreggiata terrazza di legno. Scopro però con comico disappunto (sapevatelo! c'è scritto su tutti i tavoli, del resto: svista mia), che il cocktail (che non è neppure tra i mie preferiti) costa 9 euro, cioè come in centro a Milano e più della media dei locali trendy della chic Chania! Alessandra mi fa riflettere sull'improba impresa di gestire ingredienti e frigoriferi su una spiaggia deserta, e debbo rassegnarmi. Il cameriere, rivisto in diverse successive serate in giro per i locali del centro di Matala, è un autentico personaggio: un post-hippie mite e servizievole, magrissimo e ritorto, con capelli e barba lunga. Un incrocio tra Igor, il maggiordomo di Frankenstein Junior e Spud di Trainspotting. Se riesco a rendere l'idea.
ORTHI AMMOS (sud, Frangokastello)
La spiaggia si trova nelle vicinanze di Frangokastello: una volta entrati nel piazzale sterrato davanti alla fortezza veneziana (ben conservata e visitabile anche all'interno) che fronteggia il Mar Libico, prendete la strada bianca che si snoda a sinistra lungo la costa per qualche centinaia di metri. Tra le varie discese al mare, cercate di beccare l'ultima, accanto a un bianco e ordinato villaggio residenziale turistico. Una breve discesa vi porta alla spiaggia. Orthi Ammos significa più o meno sabbia dritta, nel senso di all'impiedi, verticale. Il primo tratto ha infatti alle proprie spalle alte, soffici e ripide dune di sabbia chiara. Il mare è calmo e il declivio dolce; in questo tratto si fermano soprattutto famiglie con bambini; proseguendo poco oltre le dune sabbiose lasciano spazio a una scogliera a strati alternati gialli, bianco calce, e rossi, i cui orli sono separati dal cielo azzurro da un cordone verde di vegetazione. Una festa di colori, per non parlare del mare. Qualcuno ha scolpito un tempio greco in miniatura con la pietra calcarea biancastra; diversi altri vanno a impiastricciarsi il viso e il corpo di fango grigio, si presume dalle proprietà benefiche. Questo secondo tratto, dall'aria più selvaggia, è frequentato prevalentemente da naturisti. Mare calmo (malgrado un po' di vento, che però tiene freschi ed evita di sudare), libertà, tranquillità. Portatevi tutto, in spiaggia non c'è nulla. Inizialmente ci eravamo sistemati in un bel posticino protetto da una corona di sassi e ben ombreggiato dalla volta di un albero; ci siamo resi conto però che dovevamo dividere lo spazio con alcune grosse lucertole simili a bisce (con la pelle lucida e zampette cortissime che non ne limitavano però la scattante velocità). Quando ho cercato di allontanarle bersagliandole con noccioli di pesca, loro ne hanno approfittato per spolparseli per bene e lo hanno preso come un invito a pranzo...
...E LE ALTRE Altre otto spiagge cretesi per tutti i gusti
MATALA (sud)
Matala è adagiata in una bella cala, e fiancheggiata da due promontori che si protendono in mare: su uno si affaccia la teoria delle terrazze panoramiche dei ristoranti; l'altro è traforato da grotte, originariamente abitazioni neolitiche, poi necropoli romana (come tale è visitabile con ingresso a 2 euro durante le ore diurne), e negli anni '60-70 rifugio di hippies (tra gli altri vi soggiornarono anche Bob Dylan e Cat Stevens). Tra un capo e l'altro, proprio di fronte al paese, si stende l'arco della spiaggia. Ombrelloni, sdraio, docce, locali di ristoro nelle immediate vicinanze, parcheggio a 2 euro proprio a ridosso della spiaggia (o gratuito lungo la strada di accesso al paese). La spiaggia è molto gradevole, e relativamente riparata dal vento e dalle onde. Poiché il paese sorge poi su una piega della costa meridionale cretese orientata verso occidente, la spiaggia ospita ogni giorno l'appuntamento di romantici e fotografi, e fotografi romantici, che si affollano per assistere allo spettacolo del tramonto. Una volta probabilmente lo si faceva al suono delle chitarre, propiziati dal fumo delle canne e tra le braccia nude dell'amore libero; ora lo si fa con la macchina fotografica o il cellulare in mano. Matala ovviamente è oggi una località votata al turismo, ma conserva un aria rilassata, vagamente alternativa nell'iconografia, nei souvenir psichedelici o ispirati agli anni '70 e nel ritmo piuttosto rilassato di vita. Un buon posto per trascorrere qualche giorno (oltre i promontori si raggiungono anche Red Beach e Kommos), senza aver altro che fare che stare in spiaggia, scegliere il ristorante sul mare o nei pochi vicoli interni, e il locale dove passare la serata, affacciati sulla piazzetta centrale dove di solito c'è qualcuno che suona rock o blues con la chitarra.
KOMMOS (sud, Matala)
Da Matala (deviazione segnalata dalla strada che porta in paese) si raggiunge in pochi minuti di auto Kommos. Kommos era nell'antichità il porto sul mare che serviva la città di Festo, le cui imponenti rovine sono nelle vicinanze. I resti archeologici di Kommos sono recintati e il sito non è aperto al pubblico, ma è possibile sbirciarlo attraverso la rete da diversi lati. Proprio sotto le rovine si stende la spiaggia: la macchina si può parcheggiare per due euro in un grande parcheggio sterrato oppure senza problemi lungo la strada di accesso. Un breve tratto di spiaggia, il più orientale, è attrezzato con lettini e ombrelloni, il resto è una lunga spiaggia libera e ben poco affollata, dove si può fare nudismo e trovare anche qualche punto che, almeno per tutta la mattinata, garantisca un po' di ombra grazie alle fronde di conifere a ridosso della spiaggia (attenzione però alla resina che cola dai rami, addosso a voi e sulle vostre cose). Portatevi da mangiare e da bere. La spiaggia è sabbiosa, alle spalle una bassa scogliera di roccia a falde color crema, coronata dalla vegetazione. Sulla sabbia in alcuni punti vedrete delle zone protette da basse recinzioni che servono a proteggere le uova depositate dalla tartarughe: non disturbatele (in un chiosco, a Matala – come anche in altre località sede di nidificazione - si possono avere informazioni sulla protezione di questi animali). Tranquillità assoluta, ma nei giorni in cui siamo andati noi il mare era mosso; al mattino si poteva ancora fare il bagno tra le onde, ma più tardi il mondo ondoso aumentava e si poteva solo bagnarsi o divertirsi a saltare tra i marosi. In fondo alla spiaggia, dopo un tratto di scogli, si intravede poco lontano la spiaggia attrezzata di Kalamaki; in quest'ultimo tratto, un po' arretrata nell'ombra della vegetazione, c'è perfino un'inaspettata taverna.
TRIOPETRA (sud, Plakias o Agia Galini)
Prende il nome da tra scogli che si protendono in mare alla sua estremità orientale – la più esterna a forma di pinna di squalo -, che è la più attrezzata e vicina al parcheggio gratuito a ridosso della spiaggia. Anche a Triopetra si arriva però per inevitabili tortuose strade di montagna, un'oretta di macchina da Plakias – per 25 km! -, un po' meno da Agias Galini). Sono disponibili ombrelloni e lettini e ci sono punti ristoro dove mangiare e bere. Spostandosi poco più in là si stende un lungo tratto di spiaggia completamente libero – e praticamente deserto - dove si può fare a meno del costume. Sarà stato anche a causa del mare molto mosso, ma la spiaggia non ci ha entusiasmato, per cui ci siamo spostati nella vicina Agios Pavlos.
AGIOS PAVLOS (sud, Plakias o Agia Galini)
Raggiungiamo la spiaggia per una tortuosa stradina costiera da Triopetra, con begli scorci sulla costa. Attenzione: stiamo parlando della spiaggia che si trova tra Plakias e Agia Galini, e non l'omonima che si trova più a ovest sulla costa, caratterizzata da una bella chiesetta proprio in riva al mare. Ci fermiamo in una baia con spiaggia attrezzata e qualche costruzione non invasiva alle spalle. Sabbia grigiastra e mare verde, e un mare sufficientemente calmo per una nuotata ristoratrice. All'estremità destra della spiaggia (guardando al mare), una scala sale alla sommità del promontorio roccioso che delimita la baia: si gode la vista dell'insenatura dall'alto, si osservano strane conformazioni di rocce piegate a zig zag e archi di roccia, e si scorgono altre spiagge, ai piedi di dune di sabbia scura molto scoscese, in cui è possibile fare nudismo, ma che fronteggiano un mare di nuovo molto mosso. Poiché vi si scende affondando i piedi nella soffice rena della duna, che durante le ore più calde può diventare rovente, è meglio attrezzarsi con un bel paio di scarpe chiuse... Sia Triopetra che Agios Pavlos sono esposti verso ovest e dovrebbero quindi offrire bei tramonti.
VRISSI (sud, Hora Sfakion)
A Hora Sfakion, paesino di transito frequentato soprattutto per il porto da cui partono le navi per l'isola di Gavdos e per altre località costiere, ci sono un paio di spiaggette: una è una lingua di sabbia con un paio di file di ombrelloni, proprio sotto il fronte del paese, sotto le terrazze dei ristoranti sul mare; l'altra, quella di Vrissi appunto, è un po' più appartata, dal lato opposto del paese rispetto al porto, dopo le ultime case e ai piedi di una breve scala che le dà accesso e della taverna Three Brothers che la sovrasta. La spiaggia è piccola e completamente attrezzata; purtroppo ci siamo accorti troppo tardi che era anche possibile noleggiarvi dei kajak con cui esplorare la costa. In effetti il tratto tra Hora Sfakion e Loutro sarebbe stato molto bello da esplorare avendo a disposizione una barchetta o un kajak: nelle ripide scogliere si aprono molte grotte al livello del mare e ci sono minuscole spiaggette altrimenti inaccessibili. C'è addirittura una breve lingua di sabbia su cui si affacciano alle estremità ben due grandi caverne. Pazienza, ma non mi è ancora sbollito il rammarico. Fatevelo voi per noi, sempre che il mare non sia troppo mosso. Noi abbiamo usato Vrissi solo per un bagno notturno, con la luna bassa sull'orizzonte (poche notti prima era scomparsa in un'eclissi rossastra), Marte brillante e luminoso e il lenzuolo del fantasma della Via Lattea disteso lungo il cielo nero opportunamente trapunto di stelle...
LOUTRO (sud, Hora Sfakion)
Loutro viene ancora descritto dalle guide come un piccolo paesino di pescatori. In realtà, benché non ci sia strada per arrivarci e non vi circolino quindi automobili, è ormai stato completamente conquistato al turismo. Ha comunque un'aria linda e affascinante, con la mezzaluna di case bianche cubiche ravvivata dalle macchie fucsia delle bouganville e dalla scansione degli infissi di squillante azzurro Grecia. Davanti al paese si distende una piccola spiaggia, con ombrelloni molto fitti (l'intimità con i vicini è talmente stretta che è vietato anche il topless). Se la spiaggia non è delle più invitanti però il colore dell'acqua è davvero fantastico. Nel tardo pomeriggio in cui l'abbiamo visitata il colore della baia era non solo verde (quasi fosforescente), azzurro e blu, ma addirittura viola dove le montagne giallo-arancio illuminate dal sole si rispecchiavano nell'acqua. La vista migliore si ha raggiungendo le rovine poste sul lato destro del paese (guardando il mare). A Loutro ci sono diverse scelte di alloggio, ma il delizioso paesino si può visitare anche da Hora Sfakion, con il battello per Glyka Nera (v. sopra).
GEORGIOUPOLI (nord, Rethymno)
Una buona scelta tra Chania e Rhetymno, sulla costa nord, è il litorale di Georgioupoli, una vivace cittadina balneare, considerata la più lunga spiaggia sabbiosa di Creta. La parte occidentale, di fronte al paese, offre ombrelloni e lettini (8 euro per un ombrellone e due lettini, con due soft drink inclusi); spostandosi in direzione di Rethymno si alternano tratti liberi e deserti e piccoli stabilimenti balneari. La parte più vicina al paese è comunque più riparata rispetto al resto, con mare tranquillo e fondale basso e sabbioso. Di fronte alla spiaggia c'è anche una minuscola chiesetta bianca, sospesa sul mare blu e raggiungibile lungo un molo di rocce schiaffeggiato (come anche i volonterosi che vi si avventurano) dalla vivacità delle onde. Il fiume che sfocia proprio in paese ne faceva un tempo una zona acquitrinosa: a ricordarlo ci sono ancora gli eucalipti idrovori utilizzati per prosciugarla. Oltre la foce del fiume, utilizzata come porto per le imbarcazioni, si stende una seconda spiaggia, anch'essa attrezzata ma un po' meno frequentata, che prende il nome di Kalivaki.
FILAKI (sud, Hora Sfakion)
Pochi chilometri prima di Hora Sfakion, seguendo le indicazioni per il Vritomartis Resort, che è una delle uniche strutture cretesi dove il nudismo è legalmente permesso, tenendo la sinistra rispetto al resort (collegato alla spiaggia da una navetta che evita una scarpinata sotto il sole) e attraversando un paesaggio brullo di brutale spettacolarità, si arriva alla spiaggia di Filaki, stretta a ridosso della scogliera, con ciottoli e ghiaia grigia. La spiaggia è attrezzata con una sobria fila di ombrelloni, e il nudismo è naturalmente pressoché obbligatorio. Noi non ci siamo fermati, ma la vista dell'acqua verde e trasparente in una sorta di piscina naturale tra le rocce era assai invitante... (foto dal sito Cretan Beaches)