Due recenti graphic novel (edite nel 2018), Ada e Gauguin - L'altro mondo, hanno al centro, sia pur con approcci differenti, il tema della pittura e dell'arte, che si legano indissolubilmente alla vicenda esistenziale dei rispettivi protagonisti, al centro delle rispettive narrazioni. ADA di Barbara BaldiIl primo, Ada (ed. Oblomov), rappresenta l'opera seconda, dopo la bellissima prova di Lucenera, di Barbara Baldi, illustratrice e colorista dalla solida formazione, già rodata e consolidata attraverso le esperienze compiute alla Disney e alla Marvel, e nel lavoro compiuto per la versione animata delle Winx. Lo stile della Baldi è quello già adottato nella precedente graphic novel, un racconto estremamente e forse ancor più rarefatto dal punto di vista testuale, fondato su una narrazione per immagini al contrario densa, di grande intensità e raffinatezza pittorica. I dialoghi sono radi e scarni; la vicenda di Ada, ambientata nella campagna viennese all'inizio del secolo scorso, si sostanzia di silenzi, immagini della natura o della solitaria protagonista. Ada infatti è sola. La madre ha abbandonato la famiglia; il padre è una specie di orco incattivito e rancoroso, che sfoga sull'innocente figlia adolescente le presunte colpe della moglie fedifraga. Sottoposta al duro lavoro dei campi, asservita e angariata da un padre-padrone completamente anaffettivo e privo di comprensione, Ada ha un solo compagno, un cagnolino, e una sola passione: il disegno e la pittura, che coltiva segretamente in una capanna nascosta nel bosco. La conoscenza e la relazione a distanza instaurata con un artista viennese, la porteranno alla fine a osare l'inosabile, pur di uscire dalla propria miserabile condizione. Il fatto che la Baldi faccia un ampio uso degli strumenti digitali oltre a quelli tradizionali, come le matite e l'acquarello, non toglie assolutamente nulla, anzi sembra esaltare la qualità pittorica di ogni sua immagine. Tanto il racconto è scarno ed esangue, con intere pagine consecutive senza dialoghi o didascalie, tanto la narrazione per immagini ha un respiro ampio, quasi solenne, con le pagine del libro di grande formato che non ospitano mai più di cinque quadri per pagina, ma spesso soltanto tre, due o una sola immagine, a conquistarne l'intero spazio, con intere sequenze dedicate all'esplorazione della natura, dei cieli, dei paesaggi, delle atmosfere. Il talento pittorico e coloristico della Baldi si impone prepotentemente su quello narrativo, e la cura dedicata a cesellare la luce infuocata del tramonto o del taglio di un raggio di sole sui capelli fulvi dell'amata protagonista, o sul suo viso arrossato, o a graffiare le sue labbra screpolate che probabilmente non sono mai state baciate, o ancora a evocare la trasparenza di un vestitino estivo tra la luce e le ombre di un bosco, è evidentemente superiore e preponderante rispetto a quella dedicata alla costruzione dei dialoghi (o dei rabbiosi monologanti sfoghi paterni). Se emergono tratti iconografici fiabeschi (il padre orco, il mistero del bosco, le erbe e la preparazione della pozione magica), e tecniche rubate alla fotografia, come un suggestivo uso del fuori fuoco, l'impianto pittorico si rivela e si autoconfessa nelle numerose citazioni pittoriche disseminate tra le pagine: l'uso atmosferico dell'acquarello rimanda a quello del Gipi a colori (Una storia), ma è la pittura classica a marcare il racconto e a smentire il tono sommesso della narrazione: la generale influenza degli impressionisti francesi, l'Andrew Wyeth dei campi riarsi, le spigolatrici di Millet, l'Ofelia di Millais, le donne che si acconciano di Toulouse Lautrec, l'Emilie Flöge ritratta da Gustav Klimt - che Ada incrocia fugacemente in persona sulla soglia di un caffè viennese. Perché l'artista con il quale Ada intrattiene una corrispondenza segreta è effettivamente Egon Schiele, di cui la ragazza ha modo, durante una sua fuga, di visitare l'atelier ingombro di quadri e di chiacchiere artistiche. Il citazionismo della Baldi - che sicuramente accresce e arricchisce il piacere provato dal lettore le sue pagine, e non certo ne sminuisce il valore - ha addirittura suscitato polemiche inopportune e assurde accuse di plagio, misconoscendo il ruolo intrinseco e connaturato, necessario, dell'influenza pittorica in una storia in cui la pittura è come si è detto cuore e ragion d'essere della narrazione. La passione per la pittura che la Baldi esprime esplicitamente nel mettere su carta la storia di Ada, si rispecchia nella passione per la pittura della sua (anti)eroina, che cerca nell'espressione artistica una via di fuga da una realtà e una quotidianità meschina e avvilente; così il modo della rappresentazione rispecchia suggestivamente il tema della narrazione.
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AutoreMauro Caron possiede, tra i suoi molti talenti, quello della culturagenerale. Tra gli altri suoi pregi, è superficiale, non sa parlare in pubblico (intendendosi per pubblico assembramenti di persone da una in su) - ecco perché la scelta del blog -, è pigro ed incostante - ecco perché il blog non durerà. Archivi
Febbraio 2024
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