La Costa degli Etruschi è la fascia costiera toscana compresa tra Livorno e a nord e Piombino a sud (da cui con un breve tratto di navigazione si può raggiungere l'isola d'Elba). E’ una zona della Toscana forse meno conosciute di tante altre, ma che presenta diversi motivi di interesse, due dei quali, il mare e l’archeologia, sono già impliciti nel nome; inoltre nelle vicinanze, cioè nell’immediato entroterra, ci sono diversi bei borghi medievali; e, last but not least, come quasi dovunque in Italia, mangiare e bere sono sempre dei piaceri gratificanti.
L'ARCHEOLOGIA Il tratto costiero prende appunto il nome dagli Etruschi. Da Cecina in circa tre quarti d'ora si può raggiungere Volterra, città etrusca, con una strada piuttosto tortuosa. Sulla costa invece la località più interessante è Populonia, dove si trova una necropolie un'area archeologica; i reperti qui raccolti sono esposti al museo archeologico di Piombino. Vari piccoli musei sono sparsi sul territorio e al Forte di Bibbona, al cui interno è visitabile una piccola esposizione di reperti (per la maggior parte riproduzioni), d'estate si tiene un intensissimo ciclo di conferenze su vari aspetti della vita di questa popolazione, che presenta ancora gli occhi degli storici degli aspetti non completamente definiti.
I PANORAMI Uno dei più bei panorami di tutta la costa è sicuramente quello che si vede da Populonia. Il minuscolo borgo sorge su un promontorio proteso nel mare, ma la visita del paese offre ben poche vedute. Per vedere il panorama è quindi necessario salire in cima alla torre del borgo. Costa pochi euro, la salita è un po' faticosa, ma ne vale davvero la pena: sotto si stende dolcemente il golfo di Baratti, davanti si dispiega l'arcipelago elbano e intorno la vista spazia lungo la costa e le colline circostanti. Altre belle viste si hanno della piazza Bovio a Piombino, che si protende scenograficamente a triangolo sul mare verso l'Elba e dalla Terrazza Mascagni di Livorno, dall’ipnotico pavimento a scacchi bianchi e neri. Bei punti panoramici si trovano anche nei borghi accomodati sui rilievi dell'immediato entroterra, come Castagneto Carducci o Campiglia marittima, con una rocca molto panoramica.
BORGHI E CITTA' I paesi della fascia costiera, nel raggio di una decina di chilometri dalla costa, pur non possedendo le eccellenze artistiche e architettoniche di altre località toscane, offrono l'imbarazzo della scelta per carattere e fascino: dalla minuscola e compatta Bolgheri (dalla costa si raggiunge percorrendo il viale dei cipressi immortalato da Carducci, che proprio a Bolgheri trascorse una decina d'anni della propria infanzia), nel cui raccolto nucleo antico sono sorti molti ristoranti e negozi, alla più riservata e, forse autentica, Bibbona - nelle cui viette e piazze è stato realizzato un museo di sculture a cielo aperto -, alle suggestive Castagneto Carducci, Campiglia Marittima, Suvereto, ecc. Tutte meritano una visita, e ognuno avrà la possibilità di scoprire e designare il proprio borgo preferito. Relativamente poco frequentate durante il giorno nelle ore consacrate alla spiaggia, queste località si riempiono al calare del sole. E' effettivamente una bella idea venirvi a cenare, i locali sono molto suggestivi (era famosissima la la pizza smisurata del Cappellaccio di Castagneto); ma se non si ha prenotato in anticipo si corre il rischio di dover attendere o cercare altrove.
Livorno (patria del cacciucco e del Vernacoliere, portavoce della satira più sapida e sboccata), è una città portuale, che a parte la bella zona dei canali intorno alla Fortezza Nuova e la scenografica Terrazza Mascagni affacciata sul mare, non ci ha detto granché. Negli immediati dintorni della città si trovano comunque spiagge e stabilimenti balneari, che è una bella consolazione.
Anche Piombino è una città industriale e portuale. C'eravamo passati un sacco di volte diretti all'Elba, senza mai fermarci a visitarla e occhieggiandola a distanza dal ponte dei traghetti. Ha in realtà un centro storico piccolo ma carino (con edifici medievali e rinascimentali; l'architetto che ha lasciato la maggior impronta è il fiorentino Andrea Guardi, che lavorò per i principi Appiani, ma anche Leonardo da Vinci stilò diversi progetti per la città), con belle viste sul mare (da piazzale Bovio e dalla Piazzetta sul mare), sulla costa e sulle isole (l'Elba è proprio lì a portata di mano). Baratti e Populonia, con la relativa area archeologica, fanno parte del Comune di Piombino, dove si trova anche il museo archeologico che raccoglie reperti del territorio dalla preistoria all'epoca etrusca. Spesso al Rivellino, parte dell'antica fortificazione, si tengono delle mostre e vicino al castello c'è una simpatica colonia felina. Tra le cittadine balneari, Marina di Bibbona è la più recente è la più inconsistente. Residence, campeggi, il forte (dove si tengono le conferenze sugli etruschi), che è una specie di casolare rinforzato, e una via con un po' di gelaterie, negozi e una libreria Remainders. In proporzione ci sono abbastanza iniziative serali (di gusto un po' nazional-popolare: mentre c'eravamo noi le selezioni per Miss Toscana e uno spettacolo su Adriano Celentano), ma soprattutto una miriade di occasioni per il divertimento dei più piccoli; la più grande concentrazione che abbia mai visto di luna park, parchi gioco, gonfiabili, teatrini e chi più ne ha più ne metta offre l'imbarazzo della scelta a chi è al di sotto dell'età adolescenziale. Più vivaci e mondane, affollate e costruite, ma anche con un minimo di carattere storico, Cecina e San Vincenzo, con un'ampia scelta di ristoranti, pizzerie, gelaterie, negozi di ogni tipo, mostre, iniziative e grande struscio serale.
DOVE ALLOGGIARE, DOVE MANGIARE Per alloggiare la scelta è ampia, ma non vastissima (meglio prenotare per tempo): oltre ad alberghi e alle case in affitto ci sono residence, diversi campeggi in vicinanza del mare e parecchi agriturismo appartati nella fascia tra il mare e i rilievi dell'entroterra.
Naturalmente ampia anche la scelta di ristoranti, pizzerie, gastronomie, fast food. I ristoranti più tipici (anche come ambientazione) si trovano nelle località sulle colline dell'entroterra, che si riempiono per l'ora di cena (anche in questo caso meglio prenotare). Un'altra occasione per mangiare fuori è data dalle feste e dalle sagre che non mancheranno sicuramente durante il vostro periodo di vacanza. La cucina, non c'è bisogno di dirlo, è ricca, saporita, condita con buon olio e innaffiata con buon vino. Le preparazioni “alla livornese” prevedono in genere abbondante uso di pomodoro: la pappa al pomodoro, i pesci (baccalà, triglie, ecc.) e il celeberrimo caciucco, saporitissima zuppa di pesce.
MARE E LE SPIAGGE Ovviamente tutte le località balneari della costa sulla costa dispongono di proprie spiagge, in genere attrezzate con stabilimenti balneari, punti ristoro, giochi per i bambini, possibilità di effettuare delle attività legate al mare e alla spiaggia. Molti comunque anche i tratti di litorale liberi per chi preferisce situazioni meno organizzate. Qui ci limiteremo dunque a segnalare alcune spiagge che vantano qualche peculiarità, tra quelle da noi visitate. Procedendo da nord a sud, cominciamo con quelle di Rosignano Solvay e Vada: sono le cosiddette “spiagge bianche”, rese effettivamente tali dalla presenza del bicarbonato di sodio prodotto dalla Solvay, che ha dato il proprio nome alla località marittima (nell'immediato entroterra c'è invece il borgo storico di Rosignano Marittima – nome ingannevole), che domina il paesaggio della spiaggia di Rosignano. Sulla spiaggia ci sono stabilimenti balneari e tratti liberi, sia lungo il cordone di sabbia che collega le spiagge dei due paesi (una bella passeggiata a ridosso della pineta) che nelle più ampie distese di sabbia di Rosignano. Il colore del mare è schiarito dalle sostanze presenti nella sabbia e disciolte nell'acqua: nel suo aspetto migliore assomiglia ad un mare caraibico dalle suggestive sfumature; ma in diverse condizioni di luce appare come una distesa lattiginosa un poco inquietante. Le spiagge bianche sono segnalate da cartelli indicatori, che indirizzano verso il tratto di Vada. Come quasi dappertutto in Toscana, i parcheggi sono a pagamento, ma quando ci siamo stati noi quello più interno era gratuito. Da lì si cammina attraverso la pineta verso le spiagge. Più a sud si trova la spiaggia di Marina Bibbona, sabbiosa (un po' di sassi prima di arrivare all'acqua), con stabilimenti balneari, sorveglianza del bagnino, bar sulla spiaggia, ma anche ampi tratti liberi e una bella pineta alle spalle. Una curiosità: parte della spiaggia di Bibbona è territorio... del Comune di Sesto San Giovanni, che all'interno della pineta è proprietario di alcune strutture residenziali, un tempo colonia estiva e oggi centro vacanze (“Salvador Allende”) aperto a tutti. Adiacente a quella di Bibbona è la spiaggia di Castagneto Carducci. Nel tratto più a nord, accanto all'Oasi del gineprino, dove si trova anche una zona umida, le spiagge sono bordate da dune e poi da un'ampia fascia di pineta; rarissime le costruzioni a ridosso del mare, il che ci fa pensare che la regione Toscana abbia adottato da lunga data una severa, lungimirante ed eccellente politica di protezione della fascia costiera, altrove devastata come purtroppo ben sappiamo. Molto bella la vegetazione, con pini, pini marittimi, ginepri, gigli di mare e altre essenze mediterranee. Nella selvaggio parte nord della spiaggia di Castagneto, raggiungibile con un quarto d'ora di camminata dall'ultimo parcheggio di Bibbona, accanto al Camping Il forte, è pratica comune il naturismo. Spostandosi ancora più a sud si incontra la lunga spiaggia sabbiosa di San Vincenzo, nella parte a sud del paese tutta fiancheggiata da dune e dalla lunga pineta protetta di Rimigliano. C'è perfino un tratto dedicato ai bagnanti con cani (la dog beach). Dalla Strada della Principessa, che costeggia la pineta parallelamente alla costa, in corrispondenza di una casolare abbandonato visibile dalla strada, su cui campeggia la scritta “naturist”, dopo aver parcheggiato la macchina (i posti lato mare sono a pagamento ma quelli sull'altro lato no – arrivando al mattino è più probabile trovare posto), si arriva in pochi minuti di cammino su un sentiero tra la boscaglia, alla spiaggia appunto naturista detta il Nido dell'Aquila. In questo tratto, e segnalato con abbondante cartellonistica, in modo da evitare equivoci e imbarazzi, la stragrande maggioranza dei bagnante è nuda; la frequentazione è mista: ci sono famiglie con bambini, coppie di varia età, gruppi di amici, uomini soli o a coppie (la percentuale degli uomini è almeno doppia rispetto a quella delle donne). La spiaggia, una delle pochissime in Italia dove il nudismo è autorizzato ufficialmente (con tanto di delibera comunale del 2010), è presidiata da un'associazione naturista, per cui è tranquilla e sicura, anche per famiglie con bambini, ma ciò non esclude del tutto la possibile presenza di qualche guardone (siamo in Italia), di comportamenti innocui ma bizzarri, o, per i più spregiudicati, l'eventualità di qualche avventura particolare oltre le dune. Il posto è comunque molto bello, con sabbia (qualche lastra di roccia in corrispondenza della battigia), dune, pineta, e vegetazione mediterranea. Dalla spiaggia si vede il promontorio di Populonia verso sud e l'Elba all'orizzonte. Pur essendo una spiaggia liberissima nelle vicinanze c'è la possibilità di affittare ombrelloni e lettini, e ci sono bagni e docce (per queste ultime occorrono monetina). Se si ha intenzione di passare qui la giornata conviene portarsi da mangiare, da bere e un ombrellone.
Poco più oltre, proseguendo sempre in direzione sud, si apre il golfo di Baratti: una bellissima insenatura a mezzaluna tesa tra due promontori, con spiaggia sabbiosa e acqua limpida, stabilimenti balneari e tratti liberi, scenografici pini marittimi e anche un tratto di scogliera. La spiaggia in alta stagione è molto affollata ma tutto sommato relativamente tranquilla; a differenza di altre località, l'insenatura è più riparata dalle onde e il declivio del fondale è dolce (anche se c'è qualche lastra rocciosa) e quindi adatta anche ai più piccoli. Nelle vicinanze ci sono bagni pubblici e un chiosco per mangiare e bere. E' possibile parcheggiare nelle immediate vicinanze, ma con tariffe un po' salate: €1,80 l'ora che si riducono solo nel caso di una permanenza di 12 ore. Sulla Strada della Principessa c'è un ampio parcheggio, sempre a pagamento, con un servizio navetta per le spiagge. Tutte queste località sono raggiungibili anche con bus che percorrono la strada litoranea. Inoltre ci sono varie piste ciclabili protette, come ad esempio quella che corre lungo la strada della Principessa e la pineta di Rimigliano. Anche il promontorio di Piombino offre alcune spiagge: ci sono anche delle calette raggiungibili in un attimo con delle scalette, proprio sotto il centro storico. Piuttosto famosa, ma un po' più distante, la Buca delle Fate, raggiungibile con una camminata in dislivello dalla strada che sale da Baratti a Populonia (vedrete le macchine parcheggiate), e altre belle località si trovano lungo la costa risalendo verso Livorno. Su questa costa il mare spesso è mosso (talvolta anche molto) e, col vento, in diversi punti si possono utilizzare windsurf e kitesurf. Se avete dimenticato qualcosa (costume, ombrellone, occhiali da sole, giocattoli, borse, bigiotteria, attrezzi per pulire, i vetri (sic!) o avete voglia di una bibita o di un gelato, niente panico: le spiagge (perfino il Nido dell'Aquila), sono battute da venditori africani, in genere simpatici, che vi offriranno di tutto e con cui dovrete intavolare prima dell'acquisto la rituale trattativa.
LE INIZIATIVE L'Italia, oltre a bellezze artistiche e naturali con pochi confronti, vanta anche, soprattutto nel periodo estivo, una miriade di iniziative culturali e di intrattenimento, di sagre storiche e eno-gastronomiche, che costituiscono sicuramente un valore aggiunto a una vacanza in Italia. La Costa degli Etruschi non fa eccezioni; sarà quindi facile imbattersi sia nelle località costiere che dell'entroterra in feste, sagre, concerti, mostre e iniziative varie. Anche in questo caso, ci limitiamo a segnalare le iniziative più particolari che abbiamo incrociato. Un posto d'onore spetta senz'altro alla LollaRace, se non altro per la sua storia e la sua perdurante bizzarria. Nata come un'iniziativa goliardica, su idea di gruppi di giovani sanvincenzini, è un incrocio tra un rave party, un carnevale e una caccia al tesoro. Per anni si teneva in una notte d'estate a sorpresa, senza che ne venisse preannunciata la data: i gruppi di giovani del paese, organizzati preventivamente per squadre, travestiti a tema e con mezzi di trasporto autocostruiti (sono permessi tutti i metodi di propulsione tranne i motori), si scatenavano per le vie di San Vincenzo in una folle e gigantesca caccia al tesoro, che prevedeva varie prove da superare. Oggi, volenti o nolenti, considerate anche le dimensioni assunte dall'iniziativa, che vede molte squadre partecipanti, alcune provenienti anche da altre città, l'iniziativa si è in parte istituzionalizzata: la data si sa in anticipo (cade in genere nella seconda metà di agosto), vengono garantite le condizioni opportune di sicurezza, e alle premiazioni intervengono anche le autorità cittadine. Tuttavia la LollaRace ha conservato intatta la sua componente di sfrenatezza e di follia; la sfida inizia in serata nei locali, dove le squadre carburano in vista della gara, sfidandosi in gare di stornelli ironici e sfottenti; poi inizia la gara vera e propria, con le squadre scatenate, e abbigliate e accessoriate nei modi più fantasiosi, spesso ispirati ai mondi del cinema, dei cartoni animati o dei fumetti (si vedono così …). Le prove ovviamente sono concepite in modo da avere effetti buffi; il divertimento e l'adrenalina sono assicurati per i partecipanti, ma anche gli spettatori godranno molto dello spettacolo. Dopo la gara e le premiazioni, la festa prosegue nella notte, ma si sfilaccia; ad un certo punto meglio andare a dormire, ma allegri e soddisfatti. Molto più raffinata Sognambula, che si tiene da qualche anno nel borgo di Castagneto Carducci. E' una manifestazione di teatro da strada, ispirata come fa intuire il nome al mondo del sogno e delle favole. L'intero centro storico diventa un palcoscenico incantato dove ad ogni angolo si incontrano mimi, giocolieri, cantastorie, burattini e pupazzi, artisti che lavorano con i più diversi strumenti e materiali (come ad esempio il fuoco o la sabbia). Personaggi buffi o strani, artisti e funamboli, giocolieri e perfomer, personaggi fiabeschi e magici vi aspettano nei punti più pittoreschi del borgo antico. La manifestazioni si tiene anch'essa nella seconda metà di agosto, in diverse serate, e il buio, le luci calde del borgo e gli allestimenti luminosi rendono l'atmosfera ancora più evocativa e suggestiva. Per entrare nell'area della manifestazione si paga un biglietto d'ingresso (sugli 8 euro, ben spesi), con la possibilità di abbonamenti per le diverse serate. Vale sicuramente la pena di andarci, e, se ne avete, portateci ovviamente i bambini. Sempre nello stesso periodo, ma di tutt'altro carattere, un'altra tradizione della zona: lo sbaracco, ovvero i saldi in salsa toscana: da Piombino a San Vincenzo a Cecina, in tutte le vie del centro, tra le file delle bancarelle e le ceste esposte fuori dai negozi, la caccia ad affari imperdibili (per chi ci crede) è scatenata. Dateci dentro.