L'edizione 2023 della FESTA DELLE LUCI si tiene dal 7 al 10 DICEMBRE 2023
Sommario: A SPASSO PER LIONE: LE ZONE PRINCIPALI DA VISITARE - I MUSEI - I MURI DIPINTI LA FESTA DELLE LUCI: cos'è e quando si tiene, come funzione e come vistarla DOVE MANGIARE E DOVE ALLOGGIARE - COME ARRIVARE E COME MUOVERSI A LIONE - INFORMAZIONI
A SPASSO PER LIONE: I QUARTIERI
Lione (Lyon), terza città della Francia, è una città che non vanta monumenti straordinari, ma pure è molto accattivante e piacevole. Il carattere tipicamente francese, la presenza di ben due fiumi, il Rodano e la Saône, che si congiungono nella zona sud della città, e di qualche rilievo collinare nel tessuto urbano, rendono il suo territorio movimentato e variato. Il suo centro storico dal 1998 è stato riconosciuto come patrimonio dell’umanità dall’Unesco. La visita della città si può compiere in due-tre giorni; diremmo che le quattro zone di principale interesse sono la cosiddetta presqu’île, (cioè la penisola), la città vecchia, il quartiere della Croix Rousse, cui si aggiunge la zona della confluence, dove i due fiumi si fondono, oggetto di una riqualificazione urbana ancora in corso. Per la visita delle quattro zone possono bastare due giorni, mentre è necessario più tempo se si visitano i musei. Dedicate più tempo alla presqu’île se amate le piazze francesi e i negozi; alla città vecchia se vi piacciono le atmosfere storiche, il Medioevo e l’architettura gotica; alla Croix Rousse se vi piacciono i panorami urbani e i quartieri popolari; alla confluence se vi piace l’architettura moderna e le innovazioni urbanistiche.
La presqu’île, allungata tra Rodano e Saône, vanta le principali piazze della città, come la Place Terraux, su cui si affaccia l’ottocentesco Hotel de Ville, ossia il municipio, e nella quale si impone una monumentale quadriga, opera scultorea di Bartholdi (il creatore della Statua della Libertà a New York), o come la Place Pradel, con diverse sculture contemporanee, fiancheggiata dall’imponente teatro dell’opera, dagli anni novanta sormontato da una gigantesca volta vetrata che la fa assomigliare a una stazione ferroviaria o a un hangar; o l’immensa Place Bellecour, una delle più grandi d’Europa.
La città vecchia, adagiata sulla riva occidentale della Saône, ospita stradine pedonali ricche di edifici antichi e alcune belle chiese gotiche come le cattedrali di St-Jean (belle vetrate, architettura gotico-fiammeggiante e un orologio astronomico a tre quadranti) e di St-Paul, dal bel campanile. Lungo la rue St-Jean si allineano negozi e un gran numero di ristoranti turistici. Il profilo della collina retrostante è caratterizzato dalla presenza della moderna basilica di Notre-Dame-de-Fourvière e della torre metallica, copia di dimensioni ridotte della Tour Eiffel parigina. La collina ospita anche una zona archeologica con un teatro romano da diecimila posti, l’Odeon e l’importante museo della civiltà gallo-romana. La cima della collina è raggiungibile anche con una funicolare in partenza in prossimità della cattedrale (un’idea potrebbe essere quella di salire in funicolare e di discendere a piedi verso la città vecchia).
La Croix-Rousse è un quartiere piuttosto popolare, costruito su un terreno sopraelevato, che ospita le memorie dell’industria della seta che ha fatto parte della grandezza di Lione, come la Maison de Canuts (i canut erano appunto i lavoranti della seta); caratteristici del quartiere sono anche i traboules (dal latino trans ambulare), passaggi e scalinate che servivano a passare da una via all’altra attraversando gli edifici. La Croix-Rousse ospita anche uno dei mur peint più spettacolari di Lione (vedi oltre).
La Confluence è infine il nuovo quartiere che sta sorgendo nel triangolo di terra che separa Rodano e Saône prima che le loro acque si mescolino in un solo flusso. La riqualificazione urbanistica non ancora completato il suo corso: così isolati dalle architetture modernissime, dove le darsene si insinuano nelle zone residenziali e commerciali, si alternano ad altre zone dall’aspetto squallido e periferico. Vale comunque farci una scappata, approfittando anche dell’economico battello (vi sentirete a casa: si chiama Vaporetto) che fa da navetta dal centro storico (con un paio di fermate intermedie) al centro commerciale della Confluence, e che vi permette un rilassante balade lungo i panorami fluviali nel cuore della città. Verso la punta assottigliata della penisola sorge l’avveniristico Musée des Confluences, di cui dirò più avanti.
ANDARE PER MUSEI
Tra i musei principali potrebbero interessarvi quello sulla civiltà greco-romana, sulla collina di Fourvière, nelle vicinanze del parco archeologico, quello dei tessuti (a sud di Place de Bellecour), molto legato alla storia industriale della città della seta, e quello di belle arti (nella centralissima Place des Terreux), il più grande in Francia al di fuori di Parigi. Noi abbiamo visitato quest’ultimo: diciamo che non è imperdibile, soprattutto se avete già visitato altri grandi musei (ma è l’ideale per passare un paio d’ore se il tempo fuori non è clemente). Al momento della nostra visita la collezione di arte contemporanea non era esposta, avendo lasciato posto ad un’esposizione temporanea per noi di dubbio interesse. Dove la penisola si assottiglia fino a diventare una lingua di terra, è sorto in anni recenti anche il grande Musée des Confluences, dedicato alla conoscenza e al sapere scientifico; l’edificio, di vetro e acciaio (le cristal et le nuage) progettato da uno studio austriaco, ricorda, in forme molto più spigolose il Guggenheim di Bilbao.
Tra gli altri musei di carattere storico (c’è quello sulla Resistenza), artistico (quello di arte contemporaneo è ospitato in un complesso firmato da Renzo Piano), naturalistico, o specialistico (il museo della stampa), ecc. potete andare a cercare le testimonianze dei fratelli Lumière (l’officina da cui uscivano gli operai in quello che viene considerato il primo film della storia, lo château Lumière, in rue du Premier film, progettato da Antoine Lumière, padre di Auguste e Louis, che se ne uscì con la celebre e infelice frase “il cinema è un’invenzione senza futuro”). Rimanendo in ambito cinematografico, nel pieno centro della città vecchia, al numero 60 di rue St Jean, si trova il curioso Museo della miniatura e del cinema (entrata 9 euro-6,50 fino ai 15 anni): oltre a costumi, scenografie, manichini e altre memorabilia cinematografiche, la collezione più sorprendente è quella delle miniature, ambienti di vario genere riprodotti in piccolissima scala con un realismo e una cura dei dettagli davvero notevole (v. foto).
I MURS PEINTES
Un’attrazione da non perdere a Lione sono i muri dipinti. Grandi murales sulle facciate di interi edifici si trovano anche sui viali periferici, mentre nella zona a nord dell’Hotel de ville salendo verso la Croix Rousse (nella zona dei traboules) e sugli argini del Rodano si trovano esempi di street art più ruspanti, alcuni di qualità interessante. (Nell'immagine qui a fianco, un libro sui muri dipinti - in copertina un muro dipinto effettivamente esistente -, dipinto all'interno di un muro dipinto...)
Ma gli interventi più spettacolari e scenografici sono quelli realizzati su interi edifici del centro e dedicati alla vita, alla storia e ai personaggi celebri di Lione. I due forse più belli si trovano rispettivamente oltrepassato il Boulevard della Croix Rousse (vale la pena di andarci, la rampa pedonale che porta verso l’altura è peraltro una passeggiata molto piacevole) e accanto al Quai Saint Vincent, più o meno all’altezza (sull’altra sponda) della chiesa di Saint Paul. Il primo, un work in progress che credo possa dirsi ormai definitivo (in un passaggio coperto è esposta la documentazione fotografica dello stato dell’edificio prima dell’intervento pittorico e delle varie fasi di realizzazione) , riproduce con realismo sorprendente e con meravigliosa dovizia di particolari uno scorcio di vita di quartiere lionese. Noi ci abbiamo sostato davanti un bel po’ gustandoci i dettagli e scattando foto.
Il secondo mette alle finestre e ai balconi del palazzo personaggi illustri della storia della città: dall’industriale tessile Jacquard all’autore del Piccolo Principe, Antoine de Saint-Exupéry, dal padre dell’arte marionettistica, creatore del personaggio di Guignol, al regista Bertrand Tavernier e ai pionieri del cinematografo, i fratelli Lumière. Guardate in alto e poi girate intorno al palazzo, troverete altri bei dipinti murali.
Tutto dedicato al cinema delle origini è poi un terzo edificio, nella città moderna (da Place Bllecour si può attraversare il Pont Guillotière e proseguire dritto; nelle vicinanze comunque, in una zona piuttosto animata, c’è anche la stazione del metrò Guillotière); bello anch’esso ma più deteriorato dal tempo e dalle intemperie.
LA FESTA DELLE LUCI cos'è e quando si tiene
La Fête des lumières si tiene ogni anno nel periodo che per noi è dell’Immacolata (e per i milanesi anche di Sant’Ambrogio) e dura in genere quattro giorni. Nel 2019 si terrà da giovedì 5 a domenica 8 dicembre. Tutto il centro della città, la città vecchia, la collina di Fourvière, la presqu’île da Place Bellecour alla Croix Rousse, i lungofiumi, vengono invasi dalle istallazioni luminose della festa. Tanto per dire, rispetto a manifestazioni analoghe del periodo prenatalizio che abbiamo visto in Italia (tra le più belle Luci d’artista a Torino e la Città dei balocchi a Como), bisogna ammettere che la Fête des lumières è più grande e più bella. La città per quattro serate cambia volto e aspetto, si trasforma in una città incantata, trasfigurata dalla luci, mutato in un mondo incantato, a volte suggestivo, a volte divertente, a volte misterioso, a volte affascinante, o emozionante, o tutte le cose insieme. Oltre agli alberi, alle piazze, alle acque dei fiumi che rispecchiano riflessi multicolori, alle apparentemente imperturbabili aree archeologiche, sono le superfici di interi palazzi ed edifici, fatte di dura pietra impenetrabile, ad ammorbidirsi e a mutare, a cambiare volto e aspetto, ad animarsi secondo l'estro della fantasia degli artisti, a riplasmarsi sotto l'effetto di luci e colori. La stessa cattedrale, l'edificio forse più nobile e bello di Lione, si trasforma grazie al videomapping in un caleidoscopio di colori continuamente mutanti che ne ridisegna le linee e i contorni, fa apparire, sparire o deformare il rosone e i fregi, crolla e si ricrea ogni volta diversa sotto l'effetto magico della luce, come in un omaggio tecnologico alla cangiante cattedrale di Rouen di Monet.
Le istallazioni (46 nel 2017) sono opera di vari artisti, videoartisti, collettivi artistici, aziende e scuole, in stragrande maggioranza francesi, e non tutte ovviamente sono di pari valore: si va da interventi di land art o di arte concettuale o povera, fatti con qualche tubo al neon o qualche led, a interventi complessi e spettacolari o a veri e propri cortometraggi animati dove prevale a volte la ricerca grafica e poetica, a volte una narrazione scanzonata e ludica. Tra le istallazioni che ci hanno colpito di più citiamo la scalinata verso la Croix Rousse, saturata con luci, specchi e musiche, il suggestivo allestimento dell’Hotel de Ville (con le corti interne) e della Place des Terreaux, il giardino fiabesco di Place Bellecour, il videomapping sulla facciata gotica di Saint-Jean, lo spettacolo son et lumière (che rasenta il kitsch ma è comunque spettacolare) al Teatro romano, l’illuminazione dell’Odeon, le proiezioni nella zona dei Minimes (sotto la zona archeologica), in piazza del Municipio e in altri punti della città, ma anche la banda patafisica, rumorosa e luminosa che attraversa la città con i mezzi più improbabili. Diremmo che una volta nella vita vale la pena di godersi lo spettacolo.
LA FESTA DELLE LUCI: come funziona e come visitarla
La Festa delle luci è ad ingresso gratuito. Nel 2017 erano stati disegnati tre percorsi caratterizzati da diversi colori (si possono seguire su cartine cartacee o sull’app della Festa), uno dei quali ambientato nella città vecchia e sulla collina di Fourvière e gli altri due all’interno e sulle sponde della presqu’île. Non è obbligatorio seguire un percorso o un senso di marcia; cartina alla mano potete passare da uno all’altro senza problemi. All’interno della grande zona interessata e nei giorni e negli orari della Festa (dalle 16 sino a notte) non circolano autoveicoli, e neppure i mezzi pubblici, funicolare esclusa. Alcune vie sono sbarrate anche ai pedoni, e per entrare e uscire dall’area bisogna servirsi dei varchi autorizzati e (dopo i pesanti attacchi terroristici subiti dalla Francia) pesantemente presidiati dalle forze dell’ordine in assetto di guerra. Se vi fermate un giorno solo potete avere una panoramica della festa saltando da un punto all’altro; se rimanete per tre giorni avrete la possibilità di seguire, camminando parecchio ma con un certo agio, tutti e tre i percorsi in maniera più o meno esaustiva; noi in due serate e camminando molto siamo riusciti a vedere circa tre quarti delle istallazioni, dichiarandocene pienamente soddisfatti.
DOVE MANGIARE E DOVE ALLOGGIARE
Lione è celebre tra i buongustai; non vi sarà difficile trovare qualche dritta per mangiare bene o benissimo nei molti ristoranti rinomati della città. Se volete spendere poco, la rue Saint-Jean pullula di ristoranti turistici a formule (cioè con menù a prezzo fisso); alcuni sono di buona qualità; nella zona vicino al Municipio invece troverete, sempre a prezzi modici, una scelta di locali di kebab e altre specialità mediorientali. Nel periodo della festa ci può essere affollamento e se non avete prenotato potreste essere costretti a mettervi in coda. Leggete bene le offerte, però: qualche ristorante offre una formula early bird che può essere interessante: si va a mangiare prima degli altri, si evita l’affollamento e si risparmia. Durante la festa, si trovano in giro anche banchetti di cibo da strada e di vin brulé (ricordatevi che siamo in dicembre!).
Se non prenotate con larghissimo anticipo, vi sarà inoltre difficile trovare un alloggio a buon prezzo in una zona ragionevolmente centrale. Tenete conto inoltre che la zona della Festa dal pomeriggio è off limits sia per la vostra eventuale automobile che per i mezzi pubblici, quindi se alloggiate in centro sarete comunque costretti a muovervi a piedi. Noi abbiamo trovato una soluzione soddisfacente e a prezzo più che ragionevole con Airbnb: una stanza con uso di bagno e cucina in rue Boileau (ad una distanza non proibitiva dai ponti sul Rodano e quindi dalla presqu’île), in cima ad un edificio da cui si godeva un bel panorama sulla città e sulla collina di Fourvière e, cosa non secondaria, con la possibilità di poter parcheggiare la macchina per strada gratuitamente nelle vicinanze. Trovato un posto praticamente dietro l’angolo, non l’abbiamo più toccata sino alla nostra partenza.
COME ARRIVARE E COME MUOVERSI A LIONE
Lione ha un aeroporto internazionale e due stazioni ferroviarie, entrambe abbastanza centrali: Perrache sulla presqu’île a sud della Place Bellecour e Part-Dieu, sulla sponda orientale del Rodano. In entrambe arrivano treni dall’Italia. Durante le giornate della Festa ci sono anche delle offerte speciali della Sncf, con sconti fino al 50%: informatevi. Noi siamo andati in auto da Milano (calcolate circa cinque ore per il tragitto); malgrado la stagione invernale lo stato delle strade era ottimo e il viaggio (a parte un problema di raffreddamento della nostra gloriosa automobilina) molto meno impegnativo di quanto temevamo. Tenete conto che dovrete pagare oltre l’autostrada anche il pedaggio del traforo del Frejus, ma se tornate entro una settimana è possibile comprare andata e ritorno con un forte sconto (noi nel dicembre 2017 abbiamo pagato 55,20 euro per a/r). La rete dei trasporti urbana è diffusa ed efficiente (noi ce ne siamo serviti poco e abbiamo camminato moltissimo), con bus, tram, metro, funicolari. Sono disponibili diversi abbonamenti validi 1, 2 o 3 giorni; nei giorni della festa delle luci sono inoltre disponibili abbonamenti speciali a 3 euro (acquistabili anche a bordo) che permettono di viaggiare illimitatamente dalle 16 in poi. In una delle giornate della Festa dopo le 16 i mezzi erano addirittura gratuiti; se questa è la buona notizia la cattiva è che dalle 16 circa, in queste giornate, la maggior parte del centro, tutto quello interessato dalla Festa, è off limits anche ai mezzi pubblici: si raggiunge il bordo dell’area e poi tocca camminare per forza. Continua però a funzionare la funicolare per Fourvière, consigliatissima (anche con un po’ di fila) per raggiungere la sommità della collina. Ci sono anche quattro linee di bus notturne, tutte in partenza dalla zona del municipio, con partenze fino alle 3 o alle 4 del mattino.