Se non conoscete Chiavenna dovreste conoscerla. È una piccola gemma di storia incastonata ai piedi delle montagne, alla confluenza delle tre direttrici che portano da una parte verso il lago di Como e Milano (circa 120 chilometri, un’ora e mezzo di macchina tutta in piano, in gran parte sulla superstrada 36), dall’altra verso Madesimo e il passo dello Spluga e dall’altra ancora verso il passo del Maloja e St. Moritz. La cittadina ha una bella coerenza architettonica, con un nucleo storico stretto intorno al corso del fiume Mera, con molti edifici del XVI secolo (l’epoca della dominazione dei Grigioni protestanti). Ci sono palazzi nobiliari, tra cui un castello con alle spalle un giardino botanico panoramico, numerose fontane antiche, severi cortili e giardini interni, una collegiata con chiostro che conserva un bellissimo fonte battesimale monolitico scolpito ad altorilievo nel XII secolo e la Pace, un altrettanto splendido lavoro di oreficeria medievale. Inoltre ci sono piccoli musei e sale espositive ospitate in edifici storici come l’ex-convento dei cappuccini o il palazzo dei priori, dalle basse volte a crociera decorate con stemmi. Il tutto con lo sfondo delle montagne che cominciano a ridosso della città, verdeggianti o incappucciate di neve. La valle al cui termine si adagia Chiavenna è esposta verso sud, mentre a nord la città è riparata dai monti: questo conferisce alla città un invidiabile e inatteso clima mite e spesso soleggiato, che permette la mescolanza di piante da fiore e alberi giganteschi (come i platani monumentali di Pratogiano), di essenze alpine e palme. Inoltre Chiavenna e dintorni possiedono una particolarità: i crotti, caverne rocciose che costituiscono dei veri e propri frigoriferi naturali per la conservazione di bresaole, formaggi e vini. I crotti sono da sempre dei luoghi di ritrovo e di convivialità, ma in corrispondenza di diversi di essi sono stati costruiti ristoranti caratteristici dove si possono gustare le specialità gastronomiche del territorio: i pizzoccheri, nella versione tradizionale ma qui anche nella versione chiavennasca (gnocchetti di farina conditi con abbondante formaggio locale e burro fuso); gli sciatt, frittelle di grano saraceno ripiene di formaggio; la bresaola (di bovino) e i violini (di capra); le costine e verdure alla piota (cotte sulla pietra ollare senza condimenti) o al lavecc (in umido), accompagnate dalla polenta taragna (condita con formaggio) o ancora la torta fioretto (all’anice) o i biscottini di Prosto. I versanti esposti verso sud sono inoltre terrazzati e coltivati a vigneti: dalle uve si ricavano vini molto apprezzati come lo Sforzato, l’Inferno, il Sassella, il Grumello (varianti del Valtellina superiore), ecc. Innumerevoli le escursioni possibili, o partendo direttamente a piedi da Chiavenna o spostandosi in macchina o con i mezzi pubblici verso le vallate vicine: nel raggio di poche decine di chilometri si trovano montagne, sentieri per tutti i gusti e per tutte le gambe, cascate, ghiacciai, località sciistiche (Campodolcino, Madesimo; ma oltre il passo del Maloja si raggiungono in breve anche le rinomate località dell’Engadina come Saint_Moritz, Pontresina, Sils Maria), funivie, crotti, rustici, alpeggi, chiesette, laghi (quello di Novate Mezzola e poco più in là anche quello di Como, oltre a quelli in altitudine), aree umide di interesse ornitologico, particolarità geologiche come le marmitte dei giganti (scavate nella pietra in tempi remoti dai movimenti dei ghiacci) ma anche edifici di pregio storico-architettonico come il palazzo Vertemate-Franchi, uno dei pochi edifici sopravvissuti ad una terribile frana che travolse e cancellò nel 1618 l’abitato di Piuro, e impianti sportivi come anche uno stadio per l’hockey su ghiaccio. Chiavenna è inoltre una città giovane e vivace: molte le manifestazioni che animano la città: come la tradizionale sagra dei crotti, la notte bianca, il dì della brisaola, le numerose feste frequentate da cittadini e turisti, le mostre, i concerti. In città ci sono anche un cinema, un teatro, diverse corali, gruppi musicali giovanili, molte associazioni di vario genere, centri ricreativi; non mancano nemmeno locali per i più giovani e numerosi bar con tavolini all’aperto (soprattutto nella zona del centro storico tra e intorno alle piazze Bertacchi e Pestalozzi). Chiavenna vanta anche un testimonial d’eccezione: Leonardo da Vinci, che nel 1497, nel “Codice atlantico”, ammirava le scenografiche cascate dell’Acqua Fraggia e lodava le osterie dei dintorni... (vedi anche i post Aperitivo con vista! e Pagaiando sui laghetti lombardi: il lago di Novate Mezzola)
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Dicembre 2023
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