Dove visitiamo chiese e mostre, dove incrociamo il figlioccio americano di Rivera e un cameriere alla Hollywwod Party e dove guardiamo Giove e le sue lune.7 agosto, giorno 28 Queretaro – SAN MIGUEL DE ALLENDE - QUERETARO Prendiamo il bus per San Miguel Allende. La città è carina, ma ci sono molti lavori in corso e troviamo i ristoranti molto cari. Mangiamo un sandwich in una cafeteria. Visitiamo le chiese, tra cui la Parroquia, di un post-gotico interpretato alla messicana, simile a un castello di sabbia con pinnacoli, una mostra al Museo Allende, ecc. Minaccia temporale, le prime gocce cadono come frustate. Fuggiamo senza vedere senza vedere come si evolverà la situazione. Tornati a Queretaro, ci ripresentiamo al Refugio, con alcune spiacevoli sorprese: il menù non è disponibile, i prezzi sono aumentati, il servizio rallentato, il conto oscuro. Mangiamo spaghetti Alfredo e filetto Roquefort. Il cameriere è un tipo: gira con la camicia sbrindellata fuori dai pantaloni, finisce la Coca avanzata dai clienti nei bicchieri, e rabbocca le ciotole del pop corn con quello che si è sparpagliato sul tavolo. Nel patio barocco dell'Università partecipiamo all'inaugurazione della mostra di Pablo O'Higgins (un americano di origine irlandese che divenne assistente di Diego Rivera - che l'avrebbe voluto come figlio -, si impegnò nelle lotte politiche e sociali del Messico e fuggì poi in Russia insieme a Tina Modotti) e bevo vino bianco freddo. Visitiamo un bellissimo teatrino in un cortile e mangiamo un gelato al pay de lemon. In piazza, per $ 3, compriamo la visione di un pezzo di cielo. Al telescopio guardiamo Giove e le sue lune, poi andiamo a dormire.
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