Il paesaggio L'Islanda offre una gran quantità di paesaggi suggestivi e in parte alieni rispetto a quelli cui siamo abituati. C'è una varietà di panorami costieri (con la particolarità che dirò dopo parlando della vegetazione), con fiordi, scogliere, spiagge laviche, lagune percorse dagli iceberg; pascoli e grandi prati verdi che si arrampicano a volte su dirupi impervi; alture verdeggianti e vere e proprie montagne dalle creste aguzze; vulcani di ogni tipo, con i coni a volte occupati da insospettabili oppure che emettono nuvole di fumo e vapori (eruzioni disastrose si sono verificate in tempi storici anche recenti); immensi ghiacciai; lande petrose e desolate; campi e montagne sulfuree dove ribollono fanghi neri e dove la terra assume mille sfumature di colore; e ancora laghi, un numero incredibile di cascate, alcune delle quali estremamente spettacolari, torbiere e ruscelli che scorrono ovunque. Ovvio che gli islandesi siano molto orgoglioso e anche gelosi delle loro attrattive naturali. Se avete un vostro mezzo di locomozione, benzina a parte, non spenderete quasi nulla per ammirare paesaggi e meraviglie naturali. Fate solo attenzione, perché gli islandesi cercano di preservare i luoghi così come sono, e così a volte evitano di mettere recinzioni e protezioni confidando nella naturale prudenza ed assennatezza dei visitatori. Fatevi pure i selfie, insomma, ma attenzione a non precipitare nelle cascate dai dirupi, a non sprofondare nel ghiaccio, a non farvi ustionare dai getti di vapore delle solfatare o a non cadere nelle pozze di fango ribollente che sono collegate direttamente con l'inferno... La vegetazione Un aspetto che stupisce quando si comincia a girare per la grande isola è la mancanza di alberi. Per noi abituati ai nostri paesaggi mediterranei e anche montuosi è una sorta di shock estetico: il paesaggio dà una certa impressione di nudità, come sulle nostre montagne oltrepassato il limite oltre il quale le piante ad alto fusto non si spingono. A parte qualche macchia di betulle nane, di qualche pineta (all'apparenza coltivata) e del verde urbano, praticamente la superficie dell'isola è glabra di alberi e perfino di arbusti. In origine pare che l'isola fosse più boscosa, ma è stata poi praticamente rasa al suolo già secoli fa da un disboscamento indiscriminato inteso ad ottenere il materiale necessario per la costruzione di navi ed edifici, al punto che poi il legname necessario doveva essere importato (a volte sotto forma di case prefabbricate da rimontare sull'isola) dalla Norvegia. Eppure in estate il verde abbandona, vallate e pendici delle alture sono ricoperti d'erba color smeraldo, e i fiori spontanei abbondano. Il lupino artico, dai fiori color blu/lillà disposti a spiga, introdotto per arricchire i terreni poveri, ha proliferato fuori controllo e colora e a volte copre i prati e i versanti delle colline, e si accompagna al giallo dei ranuncoli, e al bianco e al blu di molti altri fiori che ingentiliscono l'aspro paesaggio. Delle vere e proprie oasi di forme e colori sono poi offerte dai giardini botanici. I principali si trovano a Reykjavik e ad Akureyri e, in un Paese dove tutto costa parecchio, sono ad ingresso gratuito. Passateci (noi abbiamo visitato il secondo): sono una vera e propria boccata d'ossigeno di colore dopo la scorpacciata di paesaggi suggestivi ma aspri e inospitali in giro per l'isola. Molte estensioni di terreno sono poi coperte da roccia lavica apparentemente arida e desertica, ma macchiata in realtà dal verde, dal giallo e dall'arancio rugginoso dei muschi e dei licheni. Il paesaggio si fa comunque marziano nelle zone vulcaniche o delle zolfatare, dove pozze di fango grigio scuro ribollono tra l'ocra, il giallo, il verdastro, il bruno e l'arancio di terre desolate e fumanti. Gli animali I bovini non sono molti, superati dagli ovini (pecore e montoni, che costituiscono anche un pericolo stradale poiché stazionano anche sui bordi delle strade, e a volte decidono di attraversarle, non sempre avvertendo con l'auspicabile anticipo). Sorprendentemente però, il mammifero che abbiamo visto più spesso è il cavallo. A volte isolati o a piccoli gruppi, a volte in mandrie più numerose, i cavalli sono presenti quasi ovunque ci sia erba e costituiscono con la loro presenza, i loro colori e la loro bellezza un valore aggiunto per il paesaggio e per le vostre foto. Sono cavalli d'allevamento, di una stirpe ormai antica e pregiata, ma l'ampiezza delle praterie a loro disposizione li fa assomigliare a cavalli selvaggi e in libertà. I manti sono i più diversi: ci sono cavalli bianchi, neri, roani, pezzati, pomellati. Non abbiamo bene capito la ragione del loro allevamento: in molte località sono a disposizione per giri turistici in sella, tra paesaggi suggestivi; non sembra invece che la carne equina sia molto presente nell'alimentazione islandese. Non abbiamo visto renne, che pare siano presenti nelle regioni orientali, né tanto meno le volpi artiche (e nemmeno i mitici troll, se è per questo, se non pietrificati). Abbiamo fatto decine di chilometri di sterrato invece per raggiungere una colonia di foche sulla penisola di Vatnsnes, ma con limitata soddisfazione: gli animali se ne stavano distesi sulla spiaggia come massi immoti e grigiastri, al di là di un corso d'acqua. Tutt'altro discorso per gli uccelli: l'Islanda può essere un paradiso per gli amanti di bird-watching. Gabbiani di ogni tipo, rapaci, sterne, sule, pulcinelle di mare popolano i cieli e le scogliere. Ci sono escursioni organizzate proprio per osservare da vicino gli uccelli nel loro habitat. Last but not least ci sono da vedere i grandi mammiferi marini: delfini e una quindicina di specie diverse di cetacei. Anche in questo caso, da diverse località dell'isola partono escursioni in mare, che si spingono a garantire probabilità di avvistamento vicine al 100%. Noi abbiamo avuto le nostre soddisfazioni durante un tour “super lucky”.
Va detto però che se però il whale watching costituisce una forte attrattiva turistica e con il suo indotto anche una notevole risorsa economica e di lavoro, da una quindicina d'anni è stata di nuovo autorizzata dalle autorità islandesi, con le prevedibili polemiche, la ripresa della caccia delle balene a scopo commerciale.
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AutoreNon una vera e propria guida di viaggio (per quella ci sono tanti siti e pubblicazioni più autorevoli), ma quasi: Mauro e Alessandra vi raccontano quello che hanno scoperto dell'Islanda girandole intorno in otto giorni, nel corso dell'estate 2021. Una guida basata quindi strettamente sull'esperienza diretta, dedicata a quelli che le cose preferiscono scoprirsele da soli... Categorie
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