Piccola introduzione alle spiagge del nord-estBuona parte delle spiagge che abbiamo visitato avevano tratti liberi e tratti attrezzati, con proporzioni variabili. Alcune ospitano anche punti di ristoro, altre ne sono completamente privi e quindi se si vuole restare tutto il giorno conviene dotarsi di cibi e bevande.
Inoltre le spiagge sono in genere colpite da correnti d'aria che possono andare da piacevolissime brezze che stemperano il caldo torrido estivo fino a venti molto forti (noi abbiamo passato una giornata a 60 nodi) che possono rendere problematica la permanenza in spiaggia. In questo caso, però, c'è sempre l'opzione di cambiare posto: la costa è articolatissima e spesso a pochi chilometri di distanza si trovano spiagge e calette disposte più favorevolmente rispetto alle correnti fresche della tramontana o a quelle più caldo-umide dello scirocco. Può essere una buona idea informarsi con i residenti o con i frequentatori abituali, in genere disposti a fare sfoggio delle loro competenze eoliche. Meglio in generale zavorrare adeguatamente ombrelloni, asciugamani e altri oggetti volatili. Oltre ai tratti scogliosi le spiagge di sabbia sono numerosissime, con una grana che può essere grossolana e granitica, oppure più fine fino alla quasi impalpabilità. Anche il colore varia dal grigio al crema, al rosato o al bianco. Anche il declivio è variabile: ci si può trovare con l'acqua fino al collo in pochi passi, oppure camminare a lungo con l'acqua ai polpacci. Se l'indice di affollamento è un criterio che guida le nostre scelte, ancora più importante era questo fattore nell'estate del distanziamento sociale obbligatorio. Dobbiamo dire però che il problema non si è mai posto: se in alcune spiagge avevamo a disposizione decine di metri intorno a noi, anche quelle più famose e affollate permettevano di mantenere una distanza di rispetto ragionevole. Diciamo tuttavia che l'affollamento è andato aumentando man mano che ci spostavamo dal nord-ovest verso il sud-est (e a dire il vero anche da luglio ad agosto). Nella guida alle spiagge vediamo di dare qualche informazione su questi vari aspetti per ciascuna località. Le spiagge sono piuttosto castigate. Perfino i topless femminili sono rarissimi. Avevamo letto che la Sciumara del Liscia, tra Palau e Santa Teresa, era frequentata anche da nudisti, ma non ne abbiamo visto l'ombra. Agli amanti del naturismo non resta che trovare, se ci riescono, qualche caletta nascosta.
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Sette spiagge ad ovest di Palau Descriviamo le spiagge nel territorio di Palau in linea di principio nell'ordine in cui si incontrano spostandosi da ovest a est (cioè da sinistra a destra guardando il mare) e da nord a sud, ma con varie eccezioni; e con una piccola sezione a parte dedicata alle isole. Sciumara del Liscia (Santa Teresa di Gallura) Come si diceva sopra (v. tra le spiagge di Palau), la Sciumara è divisa in due parti dalla foce di un fiume e la parte occidentale si trova nel territorio di Santa Teresa. Noi abbiamo raggiunto l'estremità ovest della spiaggia, dopo aver seguito le indicazioni e lasciato la macchina in un parcheggio gratuito. Il paesaggio è un po' piatto e la sabbia granulosa, solo verso l'estremità ci sono un po' di scogli e di vegetazione; complessivamente abbiamo decisamente preferito la parte palauese della spiaggia. Anche questo tratto naturalmente è abbastanza ventilato (il che è un bene; altrimenti il sole sarebbe insopportabile). Malgrado la spiaggia sia abbastanza poco frequentata e avessimo letto che questa zona era frequentata anche da naturisti, non abbiamo visto nessuno senza costume e neppure donne in topless. Spiaggia di Barrabisa (Porto Pollo) La spiaggia è parte della Sciumare del Liscia, che appartiene per metà al territorio di Palau, fino alla foce del fiume Liscia che discende dall'omonimo lago situato nell'entroterra, e per la metà più occidentale a quello di Santa Teresa di Gallura (v. oltre). La spiaggia parte dall'istmo che congiunge l'Isola dei Gabbiani alla linea di costa: sulla destra dell'istmo si apre un'altra spiaggia, di Porto Pollo (o Porto Puddu) frequentata anche da molti giovani, piuttosto affollata e molto animata. Sulla sinistra (guardando il mare) comincia la Sciumara. Il luogo si raggiunge con una deviazione dalla SS133 verso Porto Pollo; la macchina si può lasciare in un vasto parcheggio a pagamento nelle immediate vicinanze della spiaggia (tariffa moderata di 1 euro all'ora per le prime 3 ore, e di 0,50 per le ore successive). Accedendo direttamente alla spiaggia dal parcheggio ci si trova in una zona molto affollata, con un bar sulla spiaggia e la possibilità di praticare windsurf. Se preferite stare fuori dalla folla prendete invece i sentieri che si dirigono a sinistra (guardando il mare) e che attraverso un bel percorso tra dune di sabbia chiara e fine, dove cresce la bassa vegetazione dunale e fioriscono i gigli di mare e altri fiori, vi porta ad una zona meno frequentata dove piantare il vostro ombrellone. Essendo un tratto di costa spesso esposto al vento, se da una parte è il regno del windsurf, dall'altra parte, verso la foce del fiume, è invece quello del kitesurf. Non solo le evoluzioni dei colorati paracaduti che sfrecciano sopra il mare, ma anche la spiaggia dove decine di praticanti preparano attrezzatura e tenuta con devozione da monaci-guerrieri buddisti, sono uno spettacolo da non perdere che vi aiuterà a scacciare la noia da spiaggia. Malgrado la presenza del vento quando ci siamo stati il mare non era troppo mosso (non molto adatto ai bambini, comunque) ed era possibile nuotare con tranquillità. La foce del Liscia non è guadabile; per vedere l'altra parte della Sciumara dovete quindi risalire in macchina e farvi un lungo giro, tornando alla 133 per varcare il fiume. Padula piatta (Costa Serena) Oltre Costa Serena si stende questa lunga e stretta spiaggia sabbiosa, con le dune alle spalle e una fiumara che arriva in prossimità del mare. Si raggiunge allo stesso modo di Costa Serena ed è molto poco frequentata. Anche qui come nella precedente c'è una sorta di effetto lago: acque calme e orizzonte chiuso. Noi abbiamo approfittato delle condizioni favorevoli (la baia ospita un porticciolo, per cui passa giusto qualche natante a motore) per fare un giro in kajak (il nostro gonfiabile). Nell'isolotto di fronte si trovano piccolissime calette ombreggiate dagli olivastri, se proprio si cerca la solitudine. A Padula piatta non c'è nessun servizio; proseguendo verso Porto Pollo c'è invece la spiaggia attrezzata di un villaggio con animazione che si fa sentire anche a una certa distanza. Costa Serena (Costa Serena) La spiaggia si trova al fondo di una profonda insenatura che ha ad un capo Porto Pollo e l'Isola dei Gabbiani: in effetti sembra di trovarsi in un lago perché tutto l'orizzonte è chiuso dalla terraferma e il mare aperto non si vede. La lingua di sabbia poi separa il mare da una laguna salmastra posta alle sue spalle. La spiaggia è raggiungibile dal centro turistico di Costa Serena (segnalato) attraverso un vialetto lastricato; oppure da una strada cieca che oltre il villaggio termina in una rotonda dove si può lasciare la macchina. E' un posto poco frequentato e molto tranquillo, l'acqua è calma, il declivio lento, ci sono sabbia e un po' di sassi. Superate una serie di piccole calette sul lato sinistro (guardando l'acqua) si raggiunge in pochi minuti la lunga striscia di sabbia di Padula Bassa (v.). Una curiosità: la spiaggia è raggiungibile anche di sera (il vialetto del villaggio è illuminato fin quasi alla spiaggia), ma una volta raggiuntala abbiamo avuto la sorpresa di scoprire che era sparita, sommersa dalla marea e dal riflusso, con gli ombrelloni lasciati dai bagnanti che spuntavano in un paesaggio spettrale e lunare. Spiaggia di Talmone (Costa Serena) Tra le spiagge che abbiamo visitato, è quella che richiede un po' più di impegno per essere raggiunta (ma la cui bellezza giustifica lo sforzo supplementare). Le opzioni (via mare a parte) sono due: la prima richiede più tempo ed è costituita da un sentiero del Fai, che parte proprio in corrispondenza del villaggio di Costa Serena (trovate le indicazioni sia per il villaggio che, sul posto, per l'inizio del sentiero) e arriva alle batterie di Talmone, un complesso militare in riva al mare oggi dismesso e visitabile. Per la seconda opzione bisogna proseguire in macchina oltre il villaggio, finché la strada termina in una rotonda, dove si può lasciare la macchina. Dalla rotonda non imboccate la discesa che inizia con un arco di pietra (che porta alle Piscine, v.), bensì lo strettissimo sentiero, a malapena visibile, che parte un po' più a destra. Il percorso si snoda tra rocce e vegetazione molto fitta; non bisogna per forza essere dei montanari per affrontarlo, ma è meglio calzare scarpe adatte e non portare con sé materiali molto ingombranti. Si raggiungono le spiagge della cala in 15-20 minuti, magari con qualche sosta per fotografare gli scorci sul mare. Quando siamo andati noi, verso le 10 del mattino, eravamo i primi e unici visitatori della spiaggia (a parte due persone che hanno fatto il percorso con noi). Le spiagge, di sabbia granitica color crema a grana abbastanza grossa, sono contornate dai massi, mentre le alture alle spalle sono ricoperte dalla bella e odorosa macchia mediterranea. Se amate le spiagge selvagge (non c'è nessun servizio, portate con voi da mangiare e da bere), Talmone vi darà soddisfazione; anche se durante la giornata arriveranno altri bagnanti e camminatori, il grado di affollamento rimane molto basso. Il paesaggio è suggestivo, con massi e scogli stondati, l'acqua molto bella, con i colori dello smeraldo, del turchese e dell'ametista, e adatta anche allo snorkeling. Proseguendo oltre, il sentiero si fa più facile e aperto e corre lungo la costa con belle vedute, sia sul mare che sui grandi massi granitici che si ergono dalla vegetazione – dove si alternano il verde, il giallo, l'ocra, il bruno e il rossastro - con le loro forme bizzarre, raggiungendo prima varie calette sabbiose più intime annidate tra gli scogli, e poi le batterie di Talmone, con i bunker, le trincee e gli edifici militari. Ancora più in là, ma non mi sono avventurato, il sentiero porta ad una altra celebre cala ancora più remota e selvaggia, Cala di Trana. Porto Rafael è una località esclusiva (v. Località) di splendide ville immerse tra vegetazione, fiori e affioramenti granitici. Davanti alla piazzetta a mare, centro della vita mondana del villaggio, si stende una piccola spiaggetta. Le vicinanze però offrono spiagge molto più appetitose. Poche centinaia di metri oltre Porto Rafael è imperdibile una puntata a Punta Sardegna (v. Panorami). La Sciumara (Rada di Mezzo Schifo) (Palau) La spiaggia è raggiungibile in pochissimi minuti dal centro di Palau, essendo situata molto vicina all'abitato. Un parcheggio gratuito (da dove potete scattare una foto panoramica della spiaggia) situato all'imbocco di un brevissimo sentiero che scende alla spiaggia la rende facile e comoda da raggiungere, anche se avete bambini o attrezzature varie. E' quindi abbastanza frequentata (famiglie, gruppi di ragazzi), ma non affollata. E' tuttavia molto bella e dall'aspetto naturale, racchiusa su entrambi i lati da piccoli rilievi con vegetazione e con la Maddalena che si staglia sul vicino all'orizzonte sul lato del mare aperto, e posta in corrispondenza della foce di un fiume che arriva fino alle spalle dell'arenile. C'è un breve tratto centrale attrezzato, ma per tutto il resto la spiaggia è libera. La sabbia è abbastanza dura, granulosa e grossolana; l'acqua è bella, limpida, trasparente e calma, con colori che vanno dal verde screziato al turchese e al blu e con un declivio dolce. Sulla destra guardando il mare, si può fare una bella passeggiata sugli scogli di granito, per una visione in profondità della cala; doppiato il promontorio (Punta Palau) che ospita un campeggio si aprono viste su Palau. Una scappata sulle isole: quattro spiagge tra La Maddalena e CapreraCome dicevo più sopra (v. Come muoversi), La Maddalena e Caprera sono separate da un braccio di mare pieno di scogli bizzarri ma collegate da un ponte. Caprera è coperta da vegetazione e rilievi granitici, con scarsissime costruzione; La Maddalena è molto più costruita (il capoluogo ha un piacevole centro storico pieno di bar e ristoranti), ma vanta una bella strada panoramica che fa il giro dell'isola con vedute sull'arcipelago, sulla Sardegna e sulla Corsica (si distinguono le scogliere biancheggianti di Bonifacio. Le due isole sono raggiungibili con i traghetti portando la propria auto al seguito (v. Come muoversi); altrimenti a La Maddalena si possono noleggiare barche, auto, motorini e biciclette. Abbiamo trovato parcheggi gratuiti anche vicino alle spiagge più frequentate; spesso pieni, ma con un ricambio frequente, visto che molti sono turisti giornalieri che, come noi, visitano più spiagge in un giorno. Spiaggia di Monti a' rena (La Maddalena) Si trova nella parte nord-est dell'isola. Il parcheggio è vicino e gratuito, quindi abbastanza affollata. La spiaggia è divisa in due da un gruppo di scogli; quella più a destra guardando il mare è più bella: dietro ci sono un paio di stagni che riflettono le alture circostanti e una grande duna di sabbia chiara (quella che dà il nome alla spiaggia) la chiude sulla destra. La sabbia è granitica, granulosa, e nella cala sono presenti scogli di colore grigio e rossastro dalle forme strane. L'altra spiaggia è meno bella, ma all'estrema a sinistra è presente un bar nel caso abbiate fame o sete. Trinita bassa (La Maddalena): E' rivolta verso ovest, ed è la spiaggia deputata su cui andare a guardare il tramonto a La Maddalena: lo si può fare dalla spiaggia o dagli scogli, oppure sorseggiando un aperitivo dalla terrazza di uno dei due bar presenti, uno all'altezza della strada e uno a metà della breve discesa che porta alla spiaggia. Meglio forse il secondo: la strada a fondo cieco che porta alla spiaggia (la deviazione per la spiaggia è segnalata sulla strada principale) offre parcheggio gratuito, ma è molto trafficata e soprattutto nel tardo pomeriggio è sempre impegnata da macchine in manovra. La spiaggia è ovviamente quindi molto frequentata, ma assai suggestiva, con le dune ricoperte di vegetazione alle spalle, con cespugli interi di gigli selvatici, la sabbia chiara e i doverosi massi di granito scolpiti dalla natura in forme fantastiche che al tramonto assumono tonalità aranciate. Mare sempre bello. Cala Portese (Caprera) La cala occupa un lato di un istmo all'estremità sud-orientale dell'isola; dall'altra parte c'è una spiaggetta (detta dei Due mari) più piccola e tranquilla con acqua bella e calma. Il parcheggio è vicino e gratuito, ma la prima spiaggia che abbiamo raggiunto è sporca di alghe nerastre, malgrado il bar sulla spiaggia e il noleggio di ombrelloni (ma un amico ecologista ci ha fatto sapere che non è bene rimuovere la posidonia arenata sulle spiagge, perché contribuisce al loro consolidamento). Meglio comunque le spiagge più in là, sabbia fine e dorata e acqua trasparente che più al largo assume tinte verdi, turchesi e blu. L'affollamento è medio, e in rada sono presenti molte imbarcazioni all'ancora. Spiaggia del Relitto o Cala Andreani (Caprera) La spiaggia prende il nome dai resti di un'imbarcazione ormai irriconoscibile che tuttora giacciono in acqua vicino alla riva: vecchi tronchi fossilizzati e grossi chiodi arrugginiti. La Cala Andreani si avvicina alla nostra idea di spiaggia perfetta: sabbia chiara e fine, acqua cristallina il cui colore aumenta d'intensità verso il largo, declivio medio-dolce, bel contesto ambientale, tra scenografici scogli di granito dai colori caldi e macchia mediterranea che offre anche un po ' di ombra. Il colore dell'acqua è fantastico e si fa del buon snorkeling. In più il parcheggio vicino e gratuito (la strada per raggiungerla nell'ultimo tratto è stretta e non asfaltata, ma non problematica). Quindi, ed è l'unico neo, c'è naturalmente parecchia gente. Inoltre, se volete mangiare e bere, c'è anche un bar appena dietro la spiaggia e volendo si possono affittare lettini e ombrelloni. Sei spiagge da Palau verso la Costa SmeraldaPunta Faro (Palau) Proseguendo a piedi oltre Palau Vecchia, su un percorso che attraversa un bel complesso residenziale sul mare e tra i fiori e una pineta di pini marittimi, si arriva alla spiaggetta del faro, uno degli edifici iconici di Palau. Anche questa spiaggia è raggiungibile in pochi minuti di passeggiata dal centro della cittadina. Il faro si trova sulla punta di un piccolo istmo che unisce due piccole spiaggette, tra scogli di granito grigio dalle strane forme, con belle viste sulle isole e sulla Maddalena e sull'intensissimo traffico marittimo di questo braccio di mare. Il posto è frequentato da famiglie e da ragazzini che amano tuffarsi dagli scogli e dal molo. Sul lato opposto di Palau, si vede la spiaggia dell'Isolotto, con una bella pineta di pini marittimo, fitta e compatta, proprio a ridosso della spiaggia. Palau vecchia (Palau) E' una delle spiagge del paese, poco oltre il porto d'imbarco per la Maddalena (si vedono i traghetti che fanno incessantemente la spola da e per l'isola e la stazione marittima). E' raggiungibile dal centro con una breve e piacevole passeggiata in riva al mare. E' di dimensioni ridotte, ma ottima per famiglie con bambini, frequentata anche da gente del posto. Cala Capra e Porto Mannu (Vena Longa) Discesi dalla visita a Capo d'Orso (v. Panorami), all'ingresso della strada che scende alla spiaggia di Cala Capra una guardia giurata ci sbarra il cammino. Molto compreso nella parte, ci spiega che gran parte della spiaggia sottostante è privata, e che comunque il parcheggio per la spiaggia libera è già pieno. Poiché non amiamo le guardie e le spiagge private tiriamo avanti. A Porto Mannu invece il parcheggio è gratuito e c'è posto, ma la maggior parte della spiaggia è occupata da uno stabilimento balneare. Troviamo un po' di spazio accanto alla parte attrezzata, e una lingua di sabbia con qualche pianta per l'ombra sulla parte sinistra, guardando il mare. Spiaggia degli Svedesi (Cala Lepre): Si raggiunge con una deviazione dalla strada principale, lungo Via degli Svedesi. Il parcheggio è gratuito. Alle spalle della spiaggia c'è un elegante beach bar con giardino-solarium. Le proporzioni sono invertite rispetto a Porto Mannu: c'è una piccola zona attrezzata, ma anche ampi spazi liberi, qualche albero a fare ombra, l'acqua bella. La sabbia è abbastanza fine, con un po di sassi verso la battigia, e il declivio è abbastanza dolce. Sull'estremità della spiaggia, non grandissima, si affaccia un camping, su una lingua di terra dove il golfo delle saline si addentra verso la spiaggia omonima. Spiaggia delle Saline: Si parcheggia sulla banchina lungo la strada e una breve discesa porta alla spiaggia sottostante, che occupa il fondo del golfo omonimo, un arco di sabbia lungo e stretto tra il mare e gli stagni salmastri retrostanti, con un paio di ponticelli di legno che li attraversano e qualche albero a fare un po' d'ombra. È l'ultima spiaggia di Palau: a due terzi della spiaggia si passa nel comune di Arzachena (c'è un cartello stradale sulla sabbia ad indicarlo). La visitiamo in una giornata molto ventosa: troviamo un bel posticino sotto le fronde di un albero ombroso, la sabbia è chiara, ma alla fine non riusciamo a stare per il troppo vento. A piedi, risalendo sulla strada e poi scendendo per un sentiero qualche centinaio di metri più avanti, raggiungiamo una caletta molto più ospitale. Qui la costa è disposta perpendicolarmente rispetto a quella delle Saline e risulta essere molto più riparata dal vento che viene da ovest. Condividiamo la spiaggetta con un paio di gruppi, poi rimaniamo gli unici occupanti. Spiaggia di Li Multiccioni: Ancora più oltra rispetto alle Saline, lungo un sentiero che corre tra scogli e vegetazione, si raggiungono altre calette simili, come la Spiaggia di Li Multiccioni. Il tasso di occupazione va da 0 a 10 persone; unico neo, le spiaggette sono molto vicine alla strada per cui si rischia di sentire più il rumore delle macchine che il frinire delle cicale. Anche qui le spiagge hanno alle spalle piccoli stagni. Il declivio del fondale è lento e sassoso e richiede un minimo di attenzione. Una curiosità: anche queste piccole spiagge hanno uno “smoking corner”, con un apposito contenitore dove i fumatori possono buttare i propri mozziconi senza inquinare la spiaggia. Alcune spiagge dalla costa di Arzachena a sud di Olbia, fino a Capo Cavallo, passando per la Costa Smeralda e Golfo AranciPromontorio di Isuledda Il promontorio è occupato da un grande centro vacanza con camping, bungalow di varia tipologia e relativi servizi. Il centro comprende tre graziose spiagge private, in alcune delle quali è possibile noleggiare anche ombrelloni e lettini. La principale è bordeggiata da un prato ben curato. Spiaggia di Tanca Mannu: A nord del promontorio del centro vacanze Isuledda la bella spiaggia di Tanca Mannu ha una sabbia bianca e fine, tra le più belle che abbiamo visto nel nostro giro. Ci sono tratti attrezzati (nel più meridionale si svolge anche l'animazione del centro vacanze) ed altri liberi . Noi l'abbiamo presa come punto di partenza per un giro sul nostro kajak gonfiabile, che ci ha portato ad esplorare un pezzetto di costa, fino all'istmo che separa la raccolta caletta di Barca Bruciata da quella più lunga e arretrata di spiaggia Mannena da una parte, e fino al piccolo e deserto isolotto dei Fichi d'india dall'altra. L'isolotto verso riva mostra un versante roccioso, ma sul retro nasconde una piccola spiaggetta. Ci siamo solo noi, per un po' un padre che insegna al figlio a pescare (prendono una sola occhiata), i granchi, i cormorani, i pomodori di mare, una macchia di fichi d'india, un olivastro dalla chioma a piramide e una scultura in metallo stilizzata. Bei bagni con un fondale che declina dolcemente. Spiaggia di Capriccioli: Per toccare la Costa Smeralda tra le molte opzioni possibili scegliamo la spiaggia di Capricciòli. Vi consigliamo di scendere al parcheggio più in basso: quello più in alto, oltre ad avere personale cafone, costa stranamente di più (10 euro contro i 7,5 a giornata di quello più in basso dove ci sono invece ragazze gentili). La spiaggia è molto affollata (e gli ombrelloni sono fitti), ma anche molto bella, con sabbia chiara abbastanza fine e acqua cristallina e trasparente, che acquista via via sfumature più intense. E' divisa in due da un gruppo di scogli, e la parte più a destra è forse scenograficamente più bella, con grossi scogli arrotondati che emergono dall'acqua color smeraldo. Cala Banana Dopo un piccolo tratto di strada sterrata si raggiunge un grande parcheggio gratuito a ridosso della spiaggia. La sabbia è fine e molto chiara e l'acqua di cristallo turchese. Non c'è ombra, ma un bar dove eventualmente cercare un po' di conforto. Cala Sassari Proseguendo ancora da sud a nord verso Golfo Aranci, con una deviazione che porta ad un tratto di strada sterrato con presenza di sabbia sul fondo (ma non problematica con tempo asciutto), si arriva ad un grande parcheggio gratuito. La baia è circondata da scogli e vegetazione, la sabbia è sottile e l'acqua cristallina e calma (ma lo snorkeling lungo gli scogli è deludente). L'orizzonte è vivacizzato dall'inconfondibile sagoma dell'isola Tavolara in lontananza. La spiaggia è affollata, e sono presenti addirittura tre bar, con musica che a volte suona un po' molesta. Guardando il mare, un sentiero sulla sinistra con belle viste tra scogliere e vegetazione porta in vista della successiva Spiaggia Bianca. Cala Suaraccia (o Le Farfalle) E' una caletta gioiello, raccolta tra due sponde coperte di vegetazione, sulla strada che porta a Capo Coda Cavallo e alla relativa spiaggia, disposta ad arco sul lato interno del promontorio. Il parcheggio offre solo una tariffa giornaliera a 10 euro, vicino alla spiaggia, ma noi abbiamo parcheggiato in buona fede sulla banchina accanto alla strada, forse rischiando di essere multati. La cala è molto bella, ventilata il giusto, con sabbia finissima e chiara, scogli di granito rosa e acqua cristallina e smeraldina molto invitante. Lo snorkeling verso gli scogli, con l'avvistamento di molti pesci, è stato gratificante. Alle spalle della spiaggia, oltre i muretti a secco, si allineano le proprietà private, ma si stende anche una bella pineta i cui ombrelli regalano un po' di ombra alla spiaggia. Tutto è molto discreto e quasi invisibile, ma la spiaggia offre molte opportunità: un punto ristoro informale senza posti a sedere, la possibilità di noleggio di ombrelloni e lettini, e anche di kajak (con la possibilità di uscite di gruppo con accompagnatori) e gommoni, e perfino di gonfiaggio dei vostri gonfiabili. Bello anche lo sfondo sul mare, con la veduta delle isole di Tavolara e di Molara. Solo pochi chilometri più avanti, si raggiunge lo spettacolare belvedere di Punta Est, con ampia vista sul falcato Capo Coda Cavallo, le isole, il mare e la costa. Cala Brandinchi Una volta (nei ricordi di nostri amici che la videro parecchi anni fa) era una cala nascosta e incontaminata. Ora è rinomatissima, uno dei must della costa di San Teodoro, addirittura ribattezzata Tahiti, con sabbia bianca e fine, acqua molto bassa e cristallina che rivela il raffinato disegno delle nervature di sabbia sul fondo. Alle spalle della spiaggia basse dune e ampie pinete. In alcuni punti della spiaggia a dir la verità c'è puzza: forse è colpa delle alghe scure arenate sulla battigia (e che come dicevo in un'altra occasione un nostro amico ecologista diceva che non vanno rimosse dalla spiaggia, dove si devono decomporre naturalmente). Vista nel tardo pomeriggio, la spiaggia era ancora molto affollata, soprattutto da giovani. Sulla spiaggia si possono affittare ombrelloni lettini e pedalò, ed è presente un bar. La strada per arrivare naturalmente è segnalata e porta ad un parcheggio sconfinato, a pagamento e con accesso regolato. Si entra da una sorta di casello autostradale, dove, all'uscita, si paga in proporzione a quanto si è rimasti. Non esiste tariffa giornaliera e ogni ora costa 2,5 euro. Alle 20 il parcheggio chiude i cancelli e bisogna essere fuori; da una certa ora in poi per uscire bisogna mettersi pazientemente in coda sotto il sole ancora molesto del tardo pomeriggio, come fosse un casello autostradale intasato. Noi abbiamo fatto 10 minuti buoni di coda (può andare peggio), e ce ne siamo risparmiati almeno altri 5 scoprendo che c'era un gate dove si pagava solo con carta di credito, che nessuno, per nostra fortuna, utilizzava... |
INTRODUZIONEA fine di luglio del 2020 (sì, il 2020...), siamo tornati in Gallura, già visitata nel giugno di qualche anno fa. Abbiamo fatto tappa prima a Palau, poi ci siamo spostati verso la Costa Smeralda e infine a Olbia. Abbiamo visitato molte spiagge e vorremmo offrirvene un reportage, premettendo che è impossibile dar conto di tutte le infinite spiagge della costa e delle isole della Sardegna, una più bella dell'altra. Noi ne abbiamo viste un tot, soprattutto nel territorio di Palau (che dichiara 21 spiagge identificate, per non parlare di quelle dell'arcipelago della Maddalena) a volte affidandoci al caso o all'istinto, a volte su consiglio d'altri o in base alla facilità d'accesso. I posti che abbiamo visto sono tutti splendidi. Siamo appassionati di Mediterraneo, e lo troviamo complessivamente più affascinante - per i suoi paesaggi mossi, la sua varietà, la ricchezza e l'intensa bellezza della macchia mediterranea – anche rispetto ai più esotici mari tropicali, che pure abbiamo visto e apprezzato. Con la Sardegna diremmo che potete andare a colpo sicuro: difficile trovare una spiaggia che non sia bella o bellissima o un mare che non sia pulito e ammaliante. Noi vi diamo comunque qualche consiglio e informazione sulle spiagge che abbiamo visto, sperando possano esservi utili nella vostra scelta. Tenete conto che le nostre osservazioni sono veritiere e empiriche, ma basate su una singola visita, e riferite quindi al preciso momento in cui le abbiamo visitate (nell'alta stagione di un anno molto particolare), e alle condizioni climatiche del giorno e dell'ora in cui ci siamo stati. ArchiviCategorie
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