Dove vaghiamo tra bus station e homeless, dove visitiamo il quartiere dalle lampade a gas e assistiamo al Festival delle isole del Pacifico, dove facciamo il bagno nel grande oceano e avvistiamo un piccolo colibrì.13 luglio, giorno 3 Los Angeles – SAN DIEGO Il programma è lasciare Los Angeles per San Diego, ma la cosa si rivela meno facile del previsto. Proviamo a telefonare alla Greyhound, ma senza costrutto, anche perché i numeri telefonici sono cambiati. Intanto telefono a casa (4 dollari), poi tiriamo su le nostre cose e ci muoviamo. Prendiamo un autobus e andiamo alla stazione Greyhound di Hollywood. Strade e parcheggi (sarà così anche a San Diego) sono piene di homeless, la stazione è sgarruppata, le impiegate sono antipatiche, e di autobus ne partono pochi. Prendiamo un altro autobus per Downtown, poi un terzo bus per la stazione Greyhound, in una zona depressa e tra i senza tetto. Però almeno si parte. Facciamo il biglietto per 12 dollari e ci imbarchiamo. Arrivati a San Diego raggiungiamo a piedi il Thriff Lodge (dove paghiamo la camera doppia 93 dollari), che risulta essere non lontano ma neppure centrale. Dopo un riposino usciamo verso il centro. Visitiamo il Gaslamp Quartier, il vecchio nucleo di SD (il nome fa riferimento alle lampade a gas del tempo), prima caduto in depressione, ora ripulito, rimesso in sesto e recuperato. Tra le molte case vittoriane restaurate si affacciano negozi e ristoranti e la zona è piacevolmente animata. Bello anche il Seaport Village, anche perché vi si sta svolgendo il Pacific Island Festival. Rimaniamo un po' a guardare i balli e ad ascoltare i canti di Samoa ed altre isole lontane (da qui un po’ meno), poi torniamo verso il centro, passiamo per il Planet Hollywood, l’Horton Plaza (nel centro commerciale ci sono grandi dinosauri scolpiti nella sabbia). Di ritorno a Gaslamp e per una trentina di dollari ceniamo da Buffalo Joe: ribs all you can eat (cioè costine a volontà) e musica blues con Withey Conwell. I mezzi urbani (trolley e bus) sono ottimi; torniamo in albergo. 14 luglio, giorno 4 SAN DIEGO Colazione da Jack in the Box (i fast food qui hanno un'aria piuttosto dimessa e sembrano frequentati da persone che contano i dollari che hanno in tasca prima di andare a mangiare) con cake e orange juice. In trolley a Old Town: saliamo sulla Presidio Hill, dove più che il panorama si vedono le case dei ricchi. Poi al Balboa Park: architetture spagnoleggianti in stile barocco-coloniale rifatte, giardino botanico e Palm Canyon, dove avvistiamo un colibrì. Facciamo uno spuntino, mangiamo un gelato ricoperto con cioccolato e granella, poi ci spostiamo in autobus verso Mission Beach. E’ una spiaggia non grande, abbastanza affollata, dove ci facciamo un piccolo bagno nel grande Oceano Pacifico. Raggiungiamo i moli per il tramonto, ma il cielo non si dà da fare più di tanto. Le catene della ristorazione si fanno guerra a forza di promozioni; mangiamo da Burger King spendendo circa 8 dollari.
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