Nel pianificare la visita, nel caso abbiate desiderio di risparmiare tempo ed energie (anche se Porto è una città in cui è piacevole bighellonare o fermarsi ad oziare senza porsi troppe mete), tenete conto che c'è un fiume da attraversare e collinette sulle quali salire o dalle quali scendere. Un'idea, pertanto, potrebbe essere quella di dividere in un itinerario alto, rimanendo in quota, e uno basso, a livello del fiume, eventualmente combinabili tra loro. Se state in alto, potreste partire dal centro, visitare le chiese carmelitane, la chiesa e la torre dos Clerigos (panoramicissima), scendere poi verso la stazione di Sao Bento (il cui interno è decorato da grandi azulejos) e dirigersi verso la Sé, eventualmente con una deviazione che vi porta a salire verso Santo Ildefonso, dove comincia la via commerciale di Santa Catarina. La cattedrale si trova ancora in alto, e dalla sua terrazza si gode un altro panorama della città. Alle spalle della Sé potete quindi imboccare direttamente il livello superiore del ponte Dom Luis I e attraversare il fiume fino alla sponda di Gaia, dove trovate due punti panoramici: uno nei giardini in fondo al ponte e uno qualche metro più in su, davanti al monastero di Serra do Pilar che vi permette di vedere il fiume anche oltre il ponte. Il secondo itinerario potrebbe partire invece dalla chiesa di Sao Francisco, pochi metri sopra il livello del fiume. Visitata la chiesa, poco distante trovate il Palazzo della Borsa e qualche museo, poi scendete sul Cais de Ribeira, visitate il lungofiume (dove spesso si esibiscono artisti da strada) e attraversando le arcate (dei vecchi magazzini) addentratevi nei vicoli retrostanti. Senza accorgervene siete arrivati al ponte, che potete attraversare al livello inferiore, raggiungendo le banchine di Gaia. Qui potete passeggiare lungo i moli, tra le barche tipiche cariche di botti (ma oggi sono lì sono per fare scena) e le cantine che si allineano una dietro l'altra risalendo anche sulla collina, scegliendo quella che volete eventualmente visitare per una degustazione. Sia il Cais che Gaia offrono una vasta scelta di ristoranti e di locali, con tavoli all'aperto, dove fermarsi per una pausa enogastronomica. I due itinerari, volendo essere stakhanovisti, si possono anche unire ad anello, sfruttando il teleferico per passare dalle banchine di Gaia alla sommità della collina (consigliamo ovviamente di usarlo per salire piuttosto che per scendere), e magari anche il taxi fluviale per attraversare il fiume tra San Francisco e il mercato di Gaia. Qua e là troverete opere di street art, alcune di grandi dimensioni (tra cui in gatto blu gigantesco ma dipinto in uno stretto vicolo e pertanto quasi infotografabile), e sicuramente, tra il centro, il Cais e Foz vi imbatterete in numerosi artisti da strada e in qualche tunas, ovverosia bande musicali di studenti universitari in divisa che si esibiscono per strada con strumenti a corde e a percussione (a Porto c'è almeno una formazione completamente femminile).
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AutoreMauro e Alessandra, dopo aver visitato Porto nel gennaio 2018, vi danno qualche consiglio e suggerimento di viaggio. ArchiviCategorie
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