Direi che non c’è stato un posto nell’itinerario che per qualche motivo non valesse la pena di vedere. Sono meritevoli di visita le tre capitali, tutte riconosciute patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Vilnius è la più tranquilla, con un aspetto provinciale un po’ sonnolento, e anche la più arretrata nell’opera di restauro e di valorizzazione turistica, ma merita comunque la visita, per i suoi bei edifici, gli ampi spazi naturali, la presenza della bizzarra e imperdibile repubblica di Uzupio. Riga ha decisamente più l’aria da città e ha un’aria frizzante e vivace. Oltre al centro storico vero e proprio, vanta la più ampia e spettacolare presenza di edifici in stile art noveau al mondo. Inoltre, la città vanta, almeno nel periodo estivo, una vita notturna davvero invidiabile, con molti locali e spazi all'aperto che fanno musica dal vivo di buona qualità. C'è l'imbarazzo della scelta. Tallinn è la città che forse più delle altre ha sviluppato la vocazione turistica. Il centro storico, bellissimo, ricco di edifici medioevali, con una parte delle mura e un paio di dozzine di torri ben conservate, è praticamente votato al turismo; difficile trovarvi un esercizio commerciale che non sia un ristorante, un bar, un locale notturno o un negozio di souvenir. Le prime due città sono costruite su fiumi e canali, con splendidi spazi verdi in centro città; Tallinn è movimentata da una collina (Toompea) sulla quale sorgono diversi edifici storici e che offre una splendida vista sui tetti, sulle torri e sui campanili della città; anche dalla Collina delle tre croci, raggiungibile con una piacevole passeggiata nel verde, si gode una bella vista su Vilnius e sul fiume Neris. Sia Riga che Tallinn sorgono in prossimità del mare, ma visitandone i centri storici la cosa non è così evidente. A poca distanza da entrambe comunque ci sono belle località balneari. Da Tallinn in nave si può raggiungere in breve tempo Helsinki, che noi non abbiamo visitato perché già vista in un precedente viaggio scandinavo. Girando per le strade guardate dappertutto; ci sono mille particolari gustosi da cogliere: insegne, statue, street art di varia natura, decorazioni a volte bizzarre e insolite. Vi stupiranno. Le città si visitano in poco tempo (a meno che naturalmente si sia interessati alle visite dei musei, che noi abbiamo quasi del tutto ignorato; i musei artistici sono soprattutto dedicati ad artisti locali a noi sconosciuti; ci sono poi musei storici, etnografici, specialistici e a volte bizzarri). Noi arrivavamo in genere dalla destinazione precedente nella tarda mattinata o nel primo pomeriggio e la mezza giornata che ci eravamo riservati per un primo giro di orientamento si rivelava nei giorni successivi essere già stata sufficiente per vedere i punti di attrazione principali. E’ stato comunque bello fermarsi per più giorni nelle tre capitali, che sono città piacevoli e a misura d’uomo (di turista?), dove abbiamo potuto tornare più volte negli stessi posti, fare fotografie in diverse ore del giorno o della sera e in diverse condizioni di luce, visitare ristoranti e locali, ecc. Anche la penisola di Neringa (o curlandese) è riconosciuta e tutelata dall’Unesco per il suo valore paesaggistico. E’ un’incredibile penisola lunga un centinaio di chilometri e larga solo 2-4 chilometri, che si sviluppa parallelamente alla costa e che comunica a nord con il Mar Baltico attraverso un canale in territorio lituano, in corrispondenza di Klaipeda. La metà meridionale si innesta nel territorio dell’enclave russa che ha al centro Kaliningrad. La striscia di terra è praticamente ricoperta di foreste, allinea alcuni centri abitati sul lato interno mentre il lato occidentale esposto verso il mare è bordato da bellissime spiagge. Nei pressi di Nida si elevano delle dune di sabbia alte una cinquantina di metri, regalando, sul confine con la Russia, uno spiazzante paesaggio marino e desertico. Belle anche le altre spiagge che abbiamo visitato, quella di Jurmala, quella di Parnu, quelle dell’isola di Saaremaaa, quella di Pirita, più o meno selvagge o popolari. Trakai, Sigulda, Kuressaare vantano castelli suggestivi, più o meno restaurati o ricostruiti. Tutti i luoghi si raggiungono comodamente con i mezzi pubblici; ma per girare l’isola di Saaremaa, i cui luoghi di attrazione sono circoscritti e sparpagliati sul territorio, è quasi indispensabile avere un mezzo proprio.
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Tutte e tre le città hanno edifici e costruzioni medioevali: Vilnius soprattutto chiese (bello il duo gotico, fianco a fianco, di Sant'Anna e San Bernardino), Riga anche edifici civili (le case delle corporazioni, le bellissime – restaurate – Case delle teste Nere), Tallinn anche mura turrite. Castelli medioevali si trovano anche a Trakai e Sigulda. Molti degli edifici sono restaurati, molti pressoché ricostruiti - spesso è reso visibile lo stacco tra le pietre rustiche delle costruzioni originali e i mattoni rossi delle ricostruzioni. Ricostruiti anche molti tetti, tra cui quelli a cono che rendono caratteristico lo skyline di Tallinn. Una costruzione invece molto ben conservata e pochissimo rimaneggiata è il castello di Kuressaare, sull'isola di Saaremma, vicino al mare, circondato da un’ampia cinta murata e da canali. Tra gli edifici religiosi contrastano poi le chiese barocche, dagli interni molto decorati, quelle luterane, dalle forme e dagli interni severi, e quelle ortodosse, grandi torte piene di cupole come torte alla panna. Carina anche e seminascosta la chiesa greca cattolica di Tallinn, con una bella cripta. A Tallinn vale la pena di visitare anche all'interno la cattedrale ortodossa e la chiesa medievale di San Nicola (Niguliste Kirik), che vanta un paio di capolavori del XV secolo dovuti a pittori di Lubecca: una danza macabra di Bernt Notke e un polittico d'altare di Herman Rode. Riga è poi una capitale dell’architettura art noveau, con una zona ricca di edifici in stile, raggiungibile a piedi dalla città vecchia. Sovrabbondanza di decorazione, a volte piacevole o interessante (in alcuni casi accostati al blu delle piastrelle in copertura di facciata), a volte decisamente stucchevoli. Molti edifici sono firmati dall’architetto Ejzenstein, padre del regista de “La corazzata Potemkin” (ricordatevi che Fantozzi al proposito aveva profondamente torto). Leziosi ma divertenti anche alcuni edifici di Tallinn, colorati e con decorazioni bizzarre. Ancora a Riga i tetti o le facciate di molti edifici più o meno antichi sono decorati con statue bizzarre, come un uomo che legge il giornale, uno che porta una scala, o i famosissimi gatti di Riga, inarcati sulla punta di due tetti a cono, che sono ormai diventati il simbolo della città. Del periodo russo l’edificio forse più significativo è il grattacielo che si trova alle spalle della stazione degli autobus di Riga. Per il resto l’edilizia popolare sovietica intristisce e ingrigisce i sobborghi; i baltici non vedono evidentemente l’ora di cancellarla, così come i ricordi connessi. Forse il socialismo reale è riuscito a migliorare la situazione abitativa dei suoi sudditi, ma sicuramente ha commesso l’errore di pensare che l’uomo potesse vivere al di fuori o in dispregio della condizione estetica. Molto bella invece l’architettura tradizionale in legno: a Nida è un tripudio di belle case in legno colorate a tinte vivaci, soprattutto rosso vivo accostato a decorazioni bianche e blu. Più sofisticata l’architettura in legno a Jurmala, ricca di edifici eleganti; anche i sobborghi di Tallinn, a pochi minuti dalla città, sono ricchi di case in legno in mezzo agli alberi. A Trakai le case tradizionali sono basse, sempre in legno, con tre finestre: a chi sono dedicate ve lo dirà ogni guida o ogni diario di viaggio baltico. Sull'isola di Saaremaa ci sono inoltre alcuni pittoreschi mulini tradizionali. Le capitali stanno poi dotandosi di grattacieli trendy: ce n’è qualcuno a Vilnius oltre il fiume (un ponte è ancora decorato con eroi socialisti), visibile dalla torre sulla collina; anche a Riga ci sono edifici e ponti moderni e dall’architettura talvolta ardita, lungo la Dauna; a Tallinn uno scintillante centro moderno è sorto proprio alle porte della città medievale, andando ad integrare il caratteristico profilo della città, aggiungendo alle guglie e alle torri medioevali le proprie svettanti silhouette. Interessanti anche alcuni esempi di archeologia industriale e di riuso di vecchi edifici: Riga sta recuperando alcuni edifici portuali lungo il fiume, vicino al grande mercato; Tallinn ancora una volta fa la prima della classe con il recupero, ancora in corso ed incompleto, del quartiere Rothmann, meritevole di una breve visita e anche questo raggiungibile a piedi dalle porte della città vecchia, dove si accostano vecchi edifici industriali in mattoni e nuove arditezze architettoniche.
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AutoreLe impressioni di un viaggio di Mauro e Alessandra: nell'estate del 2014 attraverso Lituania, Lettonia ed Estonia tra molte piacevoli sorprese. ArchiviCategorie
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