Nadezhda insegna in una scuola di una cittadina bulgara. Di fronte ad un piccolo furto avvenuto in classe, assume un atteggiamento intransigente per dare una lezione morale ai suoi studenti. Ma quando scopre che la sconsideratezza del marito potrebbe gettarli sul lastrico insieme alla loro bambina, Nadezhda scoprirà di dover scendere suo malgrado una scala interminabile ed umiliante di compromessi morali con la propria coscienza. Opera prima della coppia Kristina Grozeva e Petar Valchanov, girato con una tecnica del pedinamento che ricorda molto cinema sociale europeo e dell’Est (fino alla spietata geometria umanistica di Mungiu), Urok dà al proprio apologo morale la stringente progressione di una dimostrazione matematica e la tensione agghiacciante di un implacabile thriller dell’anima, che stringe insieme la gola e la mente dello spettatore. Grande responsabilità per Margita Gosheva, che oltre che i problemi famigliari deve reggere tutto il film sulle proprie spalle, ma si rivela abilissima nel rendere la discesa all’inferno della sua antieroina, dal moralismo in buona fede ad una determinazione che si fa disperata fino all’abiezione. Premiato in una decina di festival in Europa e Giappone.
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AutoreRaggruppo su questa pagina alcuni articoli comparsi su Segnocinema e riguardanti film visti nel 2016 e firmati Mauro Caron. Archivi
Marzo 2023
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