Arrivati: dove alloggiare... Ne parliamo più dettagliamente nel diario. Abbiamo alloggiato comunque in hotel, ostelli, farm house, in sistemazioni basiche, con bagno quasi sempre in comune, con prezzi variabili tra i 55 e i 138 euro. Buona o ottima in ogni caso la pulizia, sia delle stanze che dei servizi igienici e degli spazi comuni. A Reykjavik abbiamo dormito in entrambi i casi in strutture abbastanza vicine al centro (trovando sempre parcheggio gratuito); a Husavik e a Hofn abbiamo dormito in strutture fuori dal centro abitato. L'accoglienza è piuttosto basilare; consegna chiavi e istruzioni basiche e stop. In un paio di casi era addirittura previsto il self check-in, con invio per mail di un codice d'accesso alla struttura e chiavi e materiali informativi lasciati in stanza. I letti erano tutti dotati di piumino e le camere di riscaldamento; le finestre non hanno tapparelle o imposte ma semplici tende più o meno oscuranti: il buio comunque non è mai garantito nella luminosa notte estiva islandese; se proprio non riuscite a dormire senza portate con voi una mascherina per gli occhi. Il wi-fi era sempre presente; abbiamo avuto la tv una sola volta ma non penso ne sentirete la mancanza. In alcuni casi avevamo la colazione compresa nel prezzo della stanza; abbiamo comunque scelto quasi sempre alloggi dove fosse disponibile una cucine comune attrezzata per preparare e consumare le nostre cene. ...e dove mangiare Non siamo in grado di darvi molte informazioni sulla gastronomia islandese (che comunque non ci sembra goda di grandissima reputazione al di fuori dell'isola), per cui vi conviene cercare consigli e notizie altrove. Edotti preventivamente sugli alti costi della ristorazione, abbiamo seguito il consiglio di altri viaggiatori che ci hanno preceduto: portando cibo conservato da casa (buste e scatolette soprattutto), facendo la spesa al supermercato (in genere all'onnipresente e relativamente economico Bonus) e scegliendo sistemazioni d'alloggio dove fosse presente una cucina comune in cui poter preparare e consumare i nostri pasti. Le rare volte in cui abbiamo mangiato fuori abbiamo preso un sandwich con le aragoste (in realtà pare siano scampi) per cui va famosa Hofn, e cibi basici come panini con succulenti hamburger, fish and chips, hot dog, piatti di salmone affumicato. In alcuni casi poi avevamo prenotato sistemazioni che prevedevano anche la colazione, che comprende bevande calde e fredde (succhi di frutta confezionati), affettati e formaggio, uova sode, cereali, burro e marmellate e a volte qualche frutto. Frutta e verdura (l'ortaggio più presente è il pomodoro) si trovano al supermercato (attenzione ad entrare nei reparti refrigerati, in cui si corre il rischio di congelarsi). Gli alcolici (birra compresa, che comunque noi non beviamo) sono anch'essi cari, per cui abbiamo consumato prevalentemente Coca o Pepsi o acqua del rubinetto, che è fresca, pura e pulita.
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AutoreNon una vera e propria guida di viaggio (per quella ci sono tanti siti e pubblicazioni più autorevoli), ma quasi: Mauro e Alessandra vi raccontano quello che hanno scoperto dell'Islanda girandole intorno in otto giorni, nel corso dell'estate 2021. Una guida basata quindi strettamente sull'esperienza diretta, dedicata a quelli che le cose preferiscono scoprirsele da soli... Categorie
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