E' comune sentire dire che Lisbona non è più quella di una volta. Possiamo confermarlo: noi l'abbiamo visitata molti anni fa e ricordiamo una città dal fascino indolente e decadente, con strade e vicoli dove si affacciavano negozi e locali pubblici che sembravano tuguri di un altro secolo. Oggi molti quartieri sono stati risanati, i danni dell'incendio dell'88 riparati, il lungofiume in centro è diventato una zona dove può essere piacevole passeggiare, è nato l'LX Factory, è passato l'Expo che ha lasciato un nuovo ponte, un nuovo parco e costruzioni avveniristiche, l'Alfama è stata ripulita. Quelli che ci abitano o la conoscono bene sostengono che nel tempo è molto cambiata, sotto alcuni aspetti in meglio e sotto altri in peggio. Probabilmente è proprio così.
Tuttavia la gentrificazione -, ovvero il processo con cui quartieri storici e magari degradati vengono “invasi” da nuovi residenti (spesso preceduti da artisti e creativi, poi seguiti dai ceti più borghesi e benestanti) che scacciano mano a mano quelli originali – non ci è apparsa poi a un'occhiata superficiale così spinta. Pensiamo che pezzi della Lisbona più autentica siano sopravvissuti, magari in quartieri meno consueti ai visitatori; ma nell'Alfama stessa, uscendo dai percorsi più battuti dove si incanalano i flussi dei turisti, non è difficile ritrovare scorci dell'”altra” Lisbona, che tuttavia, sperabilmente, non si può pretendere sia quella pittoresca ma miserabilistica di un tempo...
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AutoreScrivi qualcosa su di te. Non c'è bisogno di essere fantasiosi, basta una panoramica. ArchiviCategorie
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