IL LAGO D'IDROIl lago d'Idro (o Eridio) si stende sul fondo della Val Sabbia, in provincia di Brescia (ma la parte superiore lambisce quella di Trento). Si trova a circa 370 metri sul livello del mare, ed è circondato da montagne rocciose e boscose. Da Milano in macchina si raggiunge in un paio d'ore, in un'ora da Brescia. Noi per il momento gli abbiamo dedicato una sola visita, in un sabato pomeriggio di settembre; pertanto le nostre impressioni si riferiscono a questa unica occasione. Essendo un lago piuttosto grande (circa 11 kmq di superficie, per una lunghezza di circa 10 km, la nostra escursione si è limitata alla parte centrale, costeggiando la riva occidentale del lago dall'imbarcadero di Anfo (nella parte meridionale del paese) verso nord. All'imbarcadero l'accesso al lago è molto comodo, con un parcheggio gratuito a due passi dalla riva, prati su cui allestire e smontare la canoa e una piccola striscia di ghiaia dove è comodo entrare e uscire dall'acqua. Altri comodi punti di accesso sembrano però frequenti: nella parte meridionale del lago ad esempio anche Lemprato e Crone hanno parcheggi vicini e gratuiti e facili accessi all'acqua. Il panorama è bello, con sponde alte e boscose che colorano di verde le pulite acque balneabili del lago. La navigazione lungo la riva ovest è molto tranquilla, con la strada che la costeggia poco visibile e udibile; ma ancora più selvaggia è la riva opposta, dal momento che a Vesta la strada che porta verso nord si ferma e oltre si può proseguire solo a piedi lungo i sentieri. Sopra Anfo tuttavia si può godere della vista dell'omonima rocca, una fortificazione edificata in origine dalla Repubblica Veneziana nel XV secolo, rimaneggiata più volte in seguito (anche dai napoleonici), arrampicata sulle ripidissime pendici del Monte Censo (si può vedere anche all'interno – non in kajak, ovviamente... - con delle visite guidate). A metà settembre la fauna avicola non era molto numerosa. Sul lago è ammessa anche la navigazione a motore, e in estate è in funzione un servizio regolare di traghetto che collega le varie località, ma il traffico durante la nostra visita era modesto e il relativo moto ondoso non era fastidioso. Invece siamo stati sorpresi dalla corrente, che pur con modeste condizioni di vento spingeva da sud a nord: sul percorso del ritorno, dopo esserci fermati un po' a riposare sull'acqua, ci siamo ritrovati praticamente riportati al punto di partenza e abbiamo dovuto ripercorrere gran parte del tratto controcorrente. Sulle sponde si possono trovare alberghi e ristoranti e un gran numero di campeggi. IL LAGO DI VALVESTINOSiamo tornati recentemente anche sul lago di Valvestino, posto in provincia di Brescia tra i laghi d'Idro e di Garda, dove tanti anni fa abbiamo avuto il battesimo dell'acqua su una canoa a quattro posti con una coppia di amici.
Il lago si raggiunge in circa mezz'ora dal Garda (salendo da Gargnano), su una strada tortuosa ma che offre bei panorami. Arrivati sul lago (artificiale, trattenuto dalla diga che sbarra la valle a poco più di 500 metri s.l.m.), siamo però rimasti spiazzati rispetto ai nostri ricordi: la strada corre infatti molto alta sopra la superficie dell'acqua, e non abbiamo scorto percorsi di discesa che permettessero di raggiungerla, tanto meno trasportando la nostra canoa piuttosto pesante. Ci siamo quindi accontentati di contemplare il panorama dall'alto, sul lago dalle acque verdi sprofondato tra le montagne verdeggianti della valle (con una copertura mista di latifoglie e conifere), senza scorgere nessuna imbarcazione sull'acqua (in un pomeriggio domenicale di settembre). Dal corpo principale longitudinale del lago, lungo e stretto, si diramano diversi bracci, dando al complesso un aspetto da fiordo nordico. La superficie totale del lago viene stimata sull'1,38 kmh, ma estensione e volume possono variare un po' secondo il riempimento del bacino. Trattandosi di un lago artificiale, le pendici che si immergono nel lago sono nel tratto più basso quasi del tutto spoglie (segnalando che il lago può variare anche notevolmente di livello, che nel nostro caso era eccezionalmente basso) e quasi ovunque inaccessibili per sbarcare da un'eventuale imbarcazione. Alberi morti verso il fondo e le rovine di qualche edificio, come la vecchia dogana, che riemerge dalle acque solo quando il livello del lago si abbassa, conferiscono all'ambiente idilliaco anche una sfumatura dal fascino spettrale.
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Dicembre 2023
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