IL CIBO E LE BEVANDE
Abbiamo complessivamente mangiato bene. Quando siamo all’estero mangiamo rigorosamente cucina locale, ma volendo si trovano, soprattutto nelle città, ristoranti italiani, pizzerie, o ristoranti di altre nazionalità, tra cui alcune nazioni orientali la cui cucina è per noi assolutamente esotica. Noi abbiamo mangiato lituano-lettone-estone. Le particolarità della cucina sono il pane nero di segale, molto saporito, la presenza delle zuppe, buone ma calde (quella che andava par la maggiore, considerato il clima, era la zuppa fredda di barbabietole, di colore rosa, con uova soda e altri ingredienti), l’utilizzo delle patate (fritte, al forno, in purè, in pancacke o frittelle), i ripieni (cepelinai e zeppelin, sorta di panzerotti ripieni di carne e altri ingredienti), piatti di carne (tra cui, in alcuni ristoranti, selvaggina come alci, cinghiali, orsi, oppure carni come l’oca accompagnati da frutta come prugne, ecc.) e pesce (molto salmone) con contorni (più avanti racconto una lithuan experience con pesce affumicato al momento) I prezzi sono più contenuti che in Italia, anche perché non è mai previsto né coperto/servizio e il contorno è sempre incluso. Come spesso al di fuori dell’Italia, si punta su un piatto unico e sostanzioso, di solito appunto un secondo con contorni , ma soprattutto all’inizio in Lituania le porzioni non erano molto abbondanti, neppure per noi che non siamo dei mangioni. I dolci non sono male ma un po’ ripetitivi: di solito torta al cioccolato con crema o gelato, cheese cake in varie versioni, e gelato. Non sempre a tavola viene servito il pane e bisogna richiederlo. L’acqua minerale al ristorante è spesso italiana, Panna la naturale e Sanpellegrino la frizzante. Il vino è tutto d’importazione - europeo ma anche americano (mi ero affezionato ad uno Chardonnay cileno etichetta Gato Negro) o sudafricano - ma con prezzi abbordabili. Presente ovunque la birra, anche con etichette locali, ma né io né Alessandra la beviamo e quindi non sappiamo esprimere giudizi. Tra i superalcolici impera la vodka, anche questa con produzioni locali, ma ci sono altri liquori interessanti, tra cui in Estonia il Tana Tallinn, anche in versione cremosa, o il Balsamo di Riga, che si dice composto con 24 ingredienti tra erbe, radici, bacche, ecc. (a dire il vero l’abbiamo provato ma l’abbiamo lasciato sul tavolo, tra la disapprovazione degli astanti). Piacciono molto e sono molto di moda caffè e cappuccino (ci sono perfino ciclo-baretti della Lavazza che arrivano fino in spiaggia). Un lettone che ha vissuto un po’ in Italia (che dopo aver inghiottito un bicchierino di vodka e morso una fetta di arancia ci ha detto sorridente che è il loro “limoncello”) è rimasto molto stupito dal fatto che in Italia si beva dovunque caffè di ottima qualità, ma appena messo il piede fuori dal confine italiano il caffè non sia più lo stesso.
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I RISTORANTI
Ricordiamo qui alcuni dei ristoranti degni di nota. Il Tik Pas Jona a Nida consiste di un grande giardino verso la laguna, con panche e tavole. C’è una casetta dove si va a prendere da bere e nient’altro. Anzi no: c’è una specie di enorme cassaforte annerita dal fumo e dal catrame dove, capiamo dopo un po’, è messo il pesce a cuocere ed affumicare. “E’ buono?” chiediamo ad un ragazzo in fila. “Il migliore” risponde lui. Si crea una lunga coda perché bisogna aspettare che all’interno del cassone si raggiunga la giusta temperatura. Un uomo controlla il termometro posto all’esterno di tanto in tanto. Alla fine apre l’anta su un inferno di fumo e calore in cui si infila per uscirne con lunghi spiedi in cui sono infilzati interi - alcuni aperti a metà e squadernati - vari tipi di pesce. Si sceglie quello che si vuole e si va ai tavoloni a mangiarselo con le mani - le posate non sono contemplate - lottando con lische e spine. Non sono un appassionato, ma è una vera lithuan experience. Abbiamo scoperto poi che per Tripadvisor è il n. 1 a Nida. La seconda sera a Riga scopriamo invece, grazie alle guide, l'Alus Seta. E’ un locale in pieno centro storico, caratteristico all’interno e con tavoli su una terrazza sulla via, e con cameriere vestite in costume lettone, ma senza esagerare. Si tratta in realtà di un self service. Si entra e si sceglie ai banconi quello che si desidera. Il problema che è tutto appetitoso ed invitante e i prezzi sono talmente contenuti che viene voglia di assaggiare tutto. Ci siamo tornati tre sere consecutive per assaggiare più cose. Un rapporto qualità/prezzo/posizione sbalorditivo. Se passate da Riga non mancatelo. Abbiamo scoperto poi, con piacere e dispiacere insieme, che fa parte di una catena, la “Lido”. Con piacere perché ne abbiamo trovato uno anche a Tallinn, con un assortimento di cibi ancora maggiore ed ugualmente invitanti e convenienti, con dispiacere perché questo secondo ristorante era ospitato in un grande centro commerciale, in un contesto totalmente artificiale, cosa che retrospettivamente toglieva un po’ di poesia anche al locale di Riga. Si trova comunque alle porte della città vecchia, e quindi in comoda posizione (ne abbiamo approfittato anche il giorno della partenza, per una cena all’ora della merenda, non lontani dalla fermata dell’autobus per l’aeroporto). Anche a Tallinn siamo andati a mangiare al ristorante n. 1 secondo Trip Advisor, il Rataskaevu 16. Abbiamo mangiato bene (degna di menzione in particolare una zuppa di zucca sopraffina), ad un prezzo assolutamente accessibile, con un servizio cortese ed accurato e con camerieri finalmente gentili e sorridenti (viste le caratteristiche, e il fatto che fossimo in alta stagione) è assolutamente necessario prenotare, meglio se con un paio di giorni d’anticipo. |
AutoreLe impressioni di un viaggio di Mauro e Alessandra: nell'estate del 2014 attraverso Lituania, Lettonia ed Estonia tra molte piacevoli sorprese. ArchiviCategorie
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