1985. I magistrati Falcone e Borsellino vengono praticamente rapiti dalle forze dell’ordine e trasferiti con le rispettive famiglie sull’isola-prigione dell’Asinara per motivi di sicurezza. L’operazione non servirà ad impedire che entrambi vengano assassinati dalla mafia nel fatidico 1992. Intanto, in un tempo buzzatianamente sospeso, tra le carte del maxiprocesso in preparazione che non arrivano, il lavoro in uno stato di segregazione e un’atmosfera da vacanza balneare obbligata, nella convivenza forzata emergono differenze di carattere e di temperamento, ma anche lo spirito cameratesco di due uomini con gli stessi valori ed obiettivi. Infascelli confeziona un biopic su due eroi civili tutto in anticlimax, dal respiro forse più televisivo che cinematografico, ma dove i rischi dell’agiografia e della martirologia sono scongiurati in partenza grazie alla prospettiva adottata. Nel contesto, appropriate le performance del quartetto di interpreti principali.
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AutoreRaggruppo su questa pagina alcuni articoli comparsi su Segnocinema e riguardanti film visti nel 2016 e firmati Mauro Caron. Archivi
Marzo 2023
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