ISAAC IL PIRATA - Integrale - Volume 1 di 2, di Christophe BlainNel 2016 Coconino Press – Fandango ha ripubblicato unitariamente i primi tre episodi di Isaac il pirata, con l'indicazione Integrale – Volume 1 di 2, ma ad oggi non mi risulta che sia seguita la pubblicazione del secondo volume, come non risulta che Blain abbia liquidato, neppure in patria, il sesto e conclusivo episodio della saga. Peccato; perché la graphic novel di Christophe Blain meriterebbe di essere letta nella sua interezza. Per ora – a meno di cercare l'edizione francese dei due ulteriori episodi – dobbiamo accontentarci dei primi tre, Le Americhe (premiato ad Angouleme come miglior album nel 2002), I ghiacci e Olga, che pure sono raccolti in un corposo volume di 152 pagine di grande formato. Il titolo in realtà non rende pienamente giustizia a Isaac, che non è un pirata ma un pittore, di talento ma squattrinato, che vive da bohemien insieme alla bella Alice. Quando incontra uno sconosciuto, Henri, che gli propone di imbarcarsi per andare a conoscere un ricco mecenate che potrebbe essere interessato ai suoi lavori, accetta. Ma in un lampo la sua vita è destinata a cambiare: la nave su cui è imbarcato è attaccata dai pirati guidati da Jean Mainbasse, di cui Henri è complice ed eminenza grigia, e Isaac è imbarcato a forza sulla nave corsara in qualità di illustratore di bordo. Mainbasse ha infatti intenzione di raggiungere le Americhe, e da lì partire verso il Polo Sud, con l'ambizione di essere lo scopritore di un nuovo continente inesplorato e Isaac è appunto colui che dovrà documentare con la propria arte la gloriosa impresa. Le coordinate temporali e spaziali sono indefinite; nel libro non ci sono indicazioni precise né di luoghi, né di date, né di eventi storici che possano servire a collocare la storia. Si direbbe che siamo tra il XVII e il XVIII secolo e il veliero fa rotta verso le Americhe, prima di salpare vero il sud definitivo. La costruzione del racconto inanella una sequenza di avvincenti avventure, tra le belle donne nel giardino del Governatore, abbordaggi e ammutinamenti, bottini da occultare ed esplorazioni in terre ignote. Ma Blain non dimentica neppure le avventure sentimentali della bionda Alice, rimasta a casa da sola e con la madre anziana e malata, che subisce però ben presto la tentazione di un giovane gentiluomo, affascinante e ricco, che dalla galanteria discreta passa in breve a un innamoramento sincero e appassionato. Indubbiamente Blain, autore dei testi e dei disegni, possiede – e lo si vede già dalle prime pagine, dove il ritorno a casa di Isaac e i suoi dialoghi con Alice stabiliscono immediatamente un tono scanzonato e irruente – una capacità narrativa davvero notevole e sorprendente. Il ritmo è sempre avvincente, l'alternanza tra toni umoristici e drammatici è credibile e ben giustificata, e le sorprese non mancano e non sono scontate (dall'effetto della visione dell'aurora boreale – disegnata in bianco e nero! - sulla ciurma di pirati alla dinamica della sequenza dell'ammutinamento). La gioia della narrazione genera anche tante microstorie, molte delle quali raccontate dagli stessi personaggi. Ma ancora più stupefacenti sono la naturalezza e la verve dei dialoghi e i disegni dei caratteri. Isaac ha un carattere sfaccettato: è un entusiasta estroverso, ma subisce anche gli attacchi di malinconia provocati dalla solitudine, dalla lontananza da casa e dall'amata Alice; è giustamente pauroso di fronte a situazioni spaventose come i combattimenti, la prigionia, le minacce del mare e del ghiaccio, l'atteggiamento dispotico di Jean, ma trova ad un certo punto il sangue freddo per improvvisarsi chirurgo e mettersi a estrarre pallottole e segare ossa; è innamorato ma subisce il fascino delle belle donne che incontra nelle sue avventure; ha tristezze saturnine (alcune provocate dalla perdita dei preziosi taccuini con i suoi disegni), ma è sempre pronto a recuperare lo spirito per affrontare nuove avventure. Isaac è infatti uno di quei libri in cui ci si affeziona ai personaggi, nessuno dei quali può dirsi veramente negativo. L'impostore Henri, medico di professione, si rivela un piacevole e colto compagno di viaggio; il corsaro Jean è collerico ma anche magnanimo, esuberante e animato dallo spirito di scoperta più che di quello di rapina; i pirati sono rozzi e violenti e, ma anche ingenui come bambini, pronti a prendere bonariamente in giro Isaac per le sue nostalgie amorose e a stupirsi per gli spettacoli della natura, affamati di avventure e di ricchezze quanto di immagini e di storie. Alice è un personaggio vero e affascinante, e il suo spasimante, che pure corteggia la donna di un altro approfittando della sua assenza, è gentile e animato dalle migliori intenzioni. Blain racconta tutto con i suoi disegni, suscitando città francesi, mari del sud, giardini tropicali, ghiacci perenni, ma adottando uno stile brut dai rari squarci lirici, e molto stilizzato e caricaturale nel disegno dei personaggi. La faccia di Isaac è praticamente un rettangolo orizzontale, abbondano i nasi abnormi e i visi sono spesso sfregiati dal nero delle ombre e delle pieghe di espressione. Eppure la rinuncia al realismo grafico paradossalmente rende Blain più libero di utilizzare la stilizzazione espressionista per esaltare le espressioni dei personaggi, gli umori, gli stati d'animo, i sentimenti, permettendo l'immedesimazione del lettore. Sono quasi degli schizzi (ma degli schizzi ancora più schizzati ci sono davvero, e c'è qualche tavola esemplificativa in appendice al libro), che sembrano soccombere sotto la foga della narrazione. Se la prima ventina di pagine dispone le vignette dando loro respiro e disponendole su tre righe, presto le strisce diventano quattro per pagina, si rimpiccioliscono, si affollano, fino ad arrivare alle cinque affollatissime strisce di alcune tavole nel terzo episodio. Nella dimensione di autore totale di Blain, il disegno è connaturato alla storia, e il tema della riproduzione della realtà attraverso il disegno e la pittura è centrale nella narrazione ed è la ragion stessa della partecipazione di Isaac alle bizzarre avventure che lo vedono involontario protagonista. Ma viene da chiedersi quale capolavoro avrebbe potuto nascere da una collaborazione tra Blain e Gipi (anche lui della scuderia Coconino Press – Fandango e dal tratto grafico non molto lontano da quello del francese), che poco dopo l'interruzione della saga di Isaac si dedicava anch'egli all'immaginario piratesco negli inserti fantastici e acquarellati de La mia vita disegnata male.
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AutoreMauro Caron possiede, tra i suoi molti talenti, quello della culturagenerale. Tra gli altri suoi pregi, è superficiale, non sa parlare in pubblico (intendendosi per pubblico assembramenti di persone da una in su) - ecco perché la scelta del blog -, è pigro ed incostante - ecco perché il blog non durerà. Archivi
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