Per la maggior parte delle cose non avete bisogno dei nostri consigli: nella Baixa passeggiate per Praca de Comercio, percorrete le vie rettilinee che portano al Rossio (arrivate fino alla piazza a vedere lo scenografico ingresso della stazione omonima), prendete l'elevador de Santa Justa (un ascensore in ferro disegnato da Eiffel in stile neogotico), salite i gradini che portano alla sua terrazza panoramica, poi sbarcate nel Chiado, visitate le rovine a cielo aperto della chiesa gotica del Carmo con il suo piccolo museo, passeggiate per le vie del Chiado, tra bei negozi e case eleganti, fino alla statua di Pessoa davanti al Cafè Brasileira e, poco più avanti, alla statua di Ribeiro, detto appunto O Chiado (poeta giocoso e satirico cui qualche buontempone, alla fine dell'anno, aveva coerentemente posto una bottiglia di spumante in grembo e un calice tra le dita) e a quella di Camoes. Oppure dirigetevi sulla destra della Praca, salite per le stradine dell'Alfama, visitate la Sé, percorrete la Rua do Limoeiro fino alle splendide terrazze panoramiche, salite ancora verso il castello di Sao Jorge, fate il giro panoramico delle mura, perdetevi un po' tra i vicoli pieni di fascino, e se avete voglia continuate verso la Graca, dove troverete ulteriori panorami. Potete vedere la Lisbona più moderna spostandovi coi mezzi verso il Parco de Nacoes (noi non l'abbiamo fatto): troverete una stazione disegnata da Calatrava, lo slanciato ponte Vasco de Gama, edifici di architettura avveniristica e il secondo acquario più grande del mondo. O ancora prendete i mezzi e dirigetevi a ovest per una giornata culturale. Se ne avete voglia e interesse, scendete a visitare il Museo de Arte antigua (con le due gemme de Le tentazioni di Sant'Antonio di Bosch e il polittico medioevale dedicato a Sao Vicente e attribuito a Goncalves). Poi proseguite fino al Monasteiro do Jeronimos, visitatene la chiesa e il chiostro, bellissimi, attraversate i giardini di fronte e affacciatevi al fiume all'ombra del discutibile Padrao dos Descobrimentos (monumento alle scoperte geografiche dal sapore colonialista) che si slancia verso il Tago e se volete salite in cima per il panorama. Poco distante c'è una sorta di fortezza o di piramide atzeca, il centro culturale Belem, disegnato da Vittorio Gregotti, che ospita la collezione Berardo, dove si può ripassare la storia dell'arte contemporanea. Più avanti ancora si raggiunge infine la cinquecentesca Torre di Belem, concepita a scopo militare ma dalla deliziosa architettura in stile manuelino affacciata sul fiume (un tempo ne era circondata), con terrazze panoramiche che aumentano il loro romanticismo all'ora del tramonto.
Ci è stato consigliato (ma noi non abbiamo avuto modo di farlo, anche a causa di una giornata nebbiosa) di attraversare il fiume (con economicissimi traghetti dal Cais do Sodrè, a ovest di Praca do Comercio - i biglietti sono inclusi negli abbonamenti per i trasporti) e di raggiungere Cacilhas, il tranquillo quartiere oltrefiume, un pezzo di vecchia e tranquilla Lisbona, in cui bere qualcosa lungo i canali o la banchina e guardare il sole tramontare sul Tago. Da Cacilhas si può anche prendere il bus 101 e raggiungere la statua del Cristo, simile a quella di Rio de Janeiro, e raggiungerne la cima a 80 metri di altezza per ammirare il panorama del fiume, del ponte e di Lisbona sull'altra sponda del Tago.
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