Il sistema dei trasporti (vedi la relativa galleria fotografica) è uno spettacolo continuo e variegato: dalle donne (che se si accorgono di essere guardate o fotografate sfoggiano sorrisi smaglianti) che portano enormi carichi in equilibrio sulla testa; ai carretti tirati a braccia, o da asini, buoi, dromedari, trattori; ai ciclorisciò dove il passeggero è trasportato a forza di gambe e pedali; alle varie tipologie di motorisciò o tuc tuc, spesso stracarichi e talvolta ornati e coloratissimi; agli scuolabus, a loro volta piccoli tuc tuc che trasportano mucchi incredibili di bambini, che sotto i nostri occhi sono tutti sorridenti, in quantità da guinness dei primati; alle biciclette e soprattutto alle moto, il vero mezzo di trasporto nazionale, che invadono le strade fino alla saturazione, tanto che in certi momenti sembra di trovarsi in mezzo ad una corsa motociclistica, e che possono trasportare 1, 2, 3 4 o più persone; alle automobili; ai bus spesso discretamente sgangherati e strapieni (a volte teatro addirittura di abusi sessuali; ma la scena più pittoresca che abbiamo visto, in piena città, è una mamma che fa fare la pipì a un bambino, cui evidentemente scappava troppo, attraverso la portiera aperta di un autobus fermo in mezzo al traffico; a volte i bus sono talmente pieni che la gente viaggia a grappoli aggrappata all’esterno, sfruttando qualsiasi appiglio per non cadere sulla strada); a furgoni, ai mezzi agricoli e ai camion di ogni forma e dimensione. I camion spesso hanno fiancate dipinte a colori vivaci, con figure di dei o di animali (oltre a scritte a noi incomprensibili); in campagna si vedono spesso camion con il cassone contenitore fatto di qualche tipo di tessuto (nylon?), che viene riempito all’inverosimile, e che viaggiano quindi gonfi, strabordanti da tutti i lati del pianale.
Ai mezzi di trasporto ordinari si aggiungono quelli per turisti: noi oltre al nostro pulmino (ad un certo punto si rompe e non va più; autista e assistente provano a sistemarlo ma non riescono; allora si va nella fila di baracche lungo la strada, arriva un meccanico, si stende sotto, mentre noi aspettiamo in una calura memorabile, e lo ripara in men che non si dica), abbiamo usato tuc tuc per la visita di Old Dehli, jeep e carretto con dromedario a Khimser, elefanti con palanchini per la salita alla fortezza di Amber (una cosa da turisti, ma la salita dal cortile inferiore a quello superiore, con veduta sulla vallata sottostante, si svolge tutta nel contesto dell’antica fortezza ed è quindi alquanto suggestiva). In rete, se cercate “It happens only in India”, trovate molte immagini e video di strani mezzi di trasporto, dai camion schiantati sotto carichi improponibili, alle moto sovraffollate, ai treni letteralmente ricoperti di passeggeri. Cose strane da credersi, ma noi ne abbiamo viste di molto simili, e perciò adesso ci crediamo.
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AutoreMauro e Alessandra fanno un giretto in India. Aprile 2017. ArchiviCategorie |