Insomma, l’India è l’India. Tanto per dire, ci sono le caste. Ma ancora oggi? chiediamo increduli alla guida. Sì, risponde lui. Come organizzazione sociale non ufficiale: se uno è nato nella casta dei sacerdoti, dei guerrieri, dei mercanti e degli artigiani, degli operai, o degli intoccabili, la gente del suo paese lo sa e lo inquadra di conseguenza. Il modo di sfuggire a questo processo di incasellamento sociale può essere quello di trasferirsi, possibilmente in una grande città, dove nessuno ti conosce e, se ti va bene, la tua vita può ricominciare senza etichettature preventive.
Ovviamente ci sono forti differenze di livello socio-economico. Noi abbiamo visto soprattutto la gente comune, quella che affolla le strade, i mercati, i templi. Ma abbiamo visto anche indiani turisti, in giro con la famiglia, o nei grandi alberghi, o negli spettacolari ricevimenti nuziali (v. “Amore e guerra: l’India all’Indana”), dove si fa sfoggio di lusso, eleganza e denaro.
0 Commenti
Lascia una Risposta. |
AutoreMauro e Alessandra fanno un giretto in India. Aprile 2017. ArchiviCategorie |